A proposito dell'obbligare un inizio di carriera in altro ateneo. Mi piacerebbe assistere, da parte della lista, ad una più profonda riflessione sulla mobilità.
Personalmente credo che si dovrebbe in ogni caso favorire al massimo la mobilità dei docenti tra atenei sia per periodi lunghi che per periodi brevi.
Ricordiamoci che in questo momento noi ci auguriamo che gli atenei entrino in una sana competizione quanto prima, ma il transitorio verso questa situazione ottimale sarà lunga anche se una buona legge venisse approvata domani. Per questo la mobilità potrebbe essere un acceleratore non da poco.
Tra le tante ragioni ovvie per stimolare la mobilità voglio sottolineare che se la legge prevedesse la "proprietà" del budget al docente i rettori sarebbero anche molto piu' attenti ai singoli docenti.
Se io sono proprietario del mio budget posso trasferirmi in ogni momento in ogni ateneo disposto ad accogliermi ed il budget viene ereditato dall'ateneo in cui sono in servizio al momento del pensionamento. I rettori avrebbero una certa attenzione a non perdere docenti.
Questo accorgimento a costo zero potrebbe creare una sana competizione da subito tra gli atenei. Atenei particolarmente virtuosi potrebbero offrire condizioni di lavoro migliori ed attirare docenti con cui migliorare o mantenere l'offerta formativa.
Nel breve medio periodo sarebbe un vantaggio non da poco anche con le attuali ristrettezze economiche.
Peppe Saccomandi