Caro Vianello,
Sono perfettamente d'accordo con quello che scrivi. Il balletto della ricerca delle cordate è già cominciato, si cercano scorciatoie e trucchi leciti per svoltare la selezione. ³Alla Sapienza non c'è possibilità? Allora troviamo un coordinatore altrove...Prima reclutiamo 5 possibili unità, al progetto ci pensiamo dopo....² Caro Lattanzi, il processo di selezione degli Atenei temo sarà improntato a riconoscere i gruppi accademicamente più ³forti², anche addomesticando i giudizi dei revisori, ammesso che si ricorra a tali giudizi. Alla Sapienza, per tutta Biologia potranno essere ammessi solo 6 coordinatori, nella maggioranza dei casi, ognuno con un¹unità-contenitore gigantesca ed eterogenea dove le persone avranno fatto a cazzotti per entrare. Immagino già quanti sodalizi si romperanno a causa di tradimenti dell¹ultima ora e fuga di cervelli da un gruppo ad un altro che promette maggior fortuna e migliori rendite!
Per protestare contro questo obbrobrio che nulla ha a che fare con la ricerca scientifica e che, come dice Vianello, ci umilia, quel poco che posso fare lo sto facendo, ma mi sarei atteso una reazione forte anche da buona parte dei colleghi che fanno ricerca seriamente e che si troveranno seriamente penalizzati, invece poco o nulla, magari qualcuno pensa pure di guadagnarci! "Continuiamo così, facciamoci del male" .....
Saluti, Patrizio Dimitri
Il 28/01/12 18.47, "Marco Vianello" marcov@math.unipd.it ha scritto:
caro Dimitri,
mi ero gia' espresso tempo fa e devo dire che sono perfettamente d'accordo con te
tutti sanno quello che sta accadendo: c'e' un intreccio di giochi politico-accademici, si stanno formando cordate (molte con un nucleo scientificamente valido ma sempre cordate, chi riesce ci si butta dentro), i coordinatori nazionali potrebbero non essere le persone piu' adatte scientificamente bensi' quelle con maggiore potere politico per passare il filtro locale, molti si stanno autoescludendo immaginando (e non a torto) che probabilmente non c'e' niente da fare (esattamente il contrario di quello che ci si aspetta da una competizione scientifica seria e sana) e soprattutto molti ricercatori indipendenti e validi gruppi medio-piccoli che non fanno parte (o non sono riusciti a far parte) delle cordate finiranno per essere esclusi comunque dal finanziamento, da subito o successivamente
e' questo quello che voleva il ministro? forse si', non ci voleva molto a capire cosa sarebbe successo, puo' darsi che questo processo porti in parte alla selezione dei migliori, io ne dubito, cio' non toglie che sia profondamente ingiusto
ed e' questo quello che vuole la comunita' scientifica? spero di no
temo che i danni che provochera' questo nuovo triste episodio della politica "scientifica" italiana saranno molto gravi, forse irreversibili, dal punto di vista pratico ma anche da quello psicologico, perche' non si puo' continuare sulla strada della costante umiliazione dei ricercatori
perche' non nascondiamocelo, ci stanno umiliando, e questo ministro non e' la Gelmini, e' un "nostro collega"
Marco Vianello dip.to di matematica Universita' di Padova
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