Salve, sono Ugo Vaccaro (informatico) ed ho presieduto la commissione nazionale degli informatici che ha elaborato il documento per la valutazione della ricerca per cio' che riguarda l'area INF/01. Ho trascorso molto (troppo!) tempo a studiarmi tutti gli indicatori bibliometrici che sono stati proposti in letteratura (una bella valutazione di essi li trovate su tanti lavori pubblicati sulla rivista Scientometrics http://www.springerlink.com/content/101080/). La conclusione che ne ho tratto e' che si puo' senz'altro delegare ad un loro calcolo la valutazione della validita' della ricerca svolta da un collega, ma cio' e' perfettamente equivalente a "scollegare" il proprio cervello, rinunciando ad esercitare le facolta' critiche che ci dovrebbero essere proprie (in qualita' di scienziati). E' sicuramente riposante e comodo, ma credo che non ci si confa'. In uno di tali articoli era citata la seguente frase diS. Brenner (premio Nobel medicina, 2002): "What matters absolutely is the scientific content of a paper, and NOTHING will substitute for either knowing or reading it" . Io la condivido in pieno.
Altra questione e' l'uso "consapevole" (cioe' l'uso consequenziale ad un loro studio approfondito) di criteri bibliometrici come AUSILIO per la valutazione della ricerca.
Concludo dicendo che concordo con chi ha detto che l'imposizione di parametri "oggettivi" sembra essere in contraddizione con lo spirito della lettera di Procesi, e' che piu' si arzigogola sule regole (sperando vanamente di impedire ai delinquenti di delinquere) e peggio e'.
Cordiali saluti Ugo Vaccaro
-- ========================================= Email :uv@dia.unisa.it WWW :http://www.dia.unisa.it/~uv TEL. :+39 089 969734 FAX :+39 089 969600 ORG. :Dipartimento di Informatica ed Applicazioni Universita` di Salerno, Via Ponte Don Melillo, 84084 Fisciano (SA), Italy =========================================