... infatti, quando scrivo che é una corporazione trasversale ai Partiti, intendo proprio quello che tu dici. Quando si tratta in Parlamento di discutere di Università, c'è uno schieramento compatto a monte che va dall'estrema sinistra all'estrema destra, che è appunto il Partito, non ufficiale, politico-accademico. Come smantellarlo? E' un problema.... per me rimane che il principio dell'etica personale è alla base di TUTTO. Per cercare di rendere meno forte il partito politico-accademeico si potrebbe per esempio stabilire per Legge, che i Professori che vengono eletti in Parlamento si debbano DIMETTERE definitivamente dal ruolo di Professori. So benissimo tutte le obiezioni che verrebbero poste contro questa proposta.... ricordo a tutti quello che diceva il Ministro dell'Istruzione (se ricordo bene, penso si chiamasse Casati, o qualcosa di simile) del Governo Cavour a proposito di una riforma dell'Università: "La riforma dell'Università, in Italia, é possibile solo al tuonar dei cannoni.....". Signori dopo un secolo e mezzo, non é cambiato granchè... Benedetto De Vivo
At 11.37 04/01/2009, you wrote:
Certo, ma è anche vero che molti membri di quella corporazione siedono in parlamento oppure hanno forti legami con il potere politico. Si tratta di una corporazione politico-accademica: smantellarla è il problema.
Patrizio Dimitri
Continuo a sostenere che il problema
dell'Università Italiana non é il Ministro di turno di questo o quel Governo, ma una corporazione (la nostra, quella dei Professori Universitari) trasversale attraverso i Partiti, che non vuole assolutamente mettere in discussione nessuno dei propri privilegi.
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