RItengo Gianni RIotta un pessimo direttore specie per un giornale economico come il Sole 24, tuttavia sono d'accordo con la sua replica
Quando arriverà il prossimo Nobel della fisica per un lavoro di equipe svolto in Italia da una università italiana le scriverò per dire: avevo torto. Fino ad allora ho ragione. Grazie gr
che corrisponde alla mia percezione e conoscenza dei fatti, non solo per Fisica ma per tutte le discipline scientifiche eccetto (come mi e' stato fatto notare) Matematica.
Il sistema dei concorsi accademici italiani e la struttura senza meritocrazia delle remunerazioni del sistema italiano, dai tempi poco successivi a Fermi ad oggi, hanno avuto l'effetto - per quanto risulta a me, ripeto - di espellere dall'accademia italiana tutti i potenziali premi Nobel (es. Rubbia, scartato per insufficiente esperienza didattica e amenita' del genere). Gli elementi migliori formatisi in Italia sono in generale poi stati valorizzati da sistemi accademici piu' avanzati ed efficienti di quello italiano, dove hanno condotto ricerche per cui hanno avuto in seguito il premio Nobel. E' pleonastico ma non va dimenticato aggiungere che nessun potenziale premio Nobel istruito nel resto del mondo ha trovato spazio ed e' stato valorizzato dal sistema accademico italiano prendendo grazie a questo poi il premio Nobel.
Il massimo che e' riuscito a combinare il sistema accademico italiano e' temo addebitare ai contribuenti italiani il costo elevato di alcuni premi Nobel in eta' di pensione in altri sistemi accademici, e non piu' produttivi almeno al livello di ricerche da Nobel, che hanno goduto delle condizioni particolarmente vantaggiose che l'universita' italiana garantiva e ancora garantisce in parte agli elevati livelli di anzianita' delle scala stipendiale, anche in termini di ridotte responsabilita' didattiche.
E' poi vero che molti dipartimenti di scienze italiani sono dignitosi con delle punte di ottima qualita', come mostra lo studio CHE, ma non e' possibile con questo assolvere l'Universita' italiana, anche Scienze, per i suoi difetti particolarmente nella valorizzazione e selezione dei migliori.
Inoltre posso aggiungere che almeno a Fisica ho visto recentemente gli USA assegnare ben due imporranti premi di Fisica delle particelle ad italiani, valorizzati dal sistema accademico italiano, e per ricerche condotte con equipe italiane (ovviamente poi anche collaboranti col resto del mondo). Questi fatti dovrebbero essere sottolineati a GR per fargli capire che se sicuramente l'Accademia italiana ha seri problemi a valorizzare gli elementi migliori (sia italiani sia del resto del mondo, non tutto e' da buttare e ci sono esempi non solo buoni ma anche eccellenti, per cui e' fuori luogo straparlare di "aule deserte" che non hanno nulla a che fare con i dati di fatto.
Saluti,