Sono molto d'accordo con Laura Sacerdote : in messaggi precedenti avevo già parlato di "problema morale" , che peraltro è di tutto il Paese e non solo dell'Università ( che tipo di giudici e giustizia ci troviamo addosso è sotto gli occhi di tutti!). Ma per limitarci al nostro mondo, credo che occorra rompere il cerchio delle monadi costituite dai gruppi concorsuali antiquati e inefficienti che praticano selezioni al loro interno con criteri e metodi spesso molto diversi e che VOLUTAMENTE non si parlano fra loro sotto la scusa patetica della "differenza di competenze" ! Io vivo nel mondo della chimica ,che in Italia è organizzato in cinque " famigghie" concorsuali con temperature professionali e morali molto diverse fra loro e le cui nefandezze interne non vengono mai poste in dubbio dagli altri : se ogni tanto qualcuno gridasse allo scandalo , e altri lo seguissero, forse qualcosa potrebbe cambiare. In ogni caso, gestire le Scienze "hard" ( e.g. chimica, fisica, matematica, biologia,etc.) in modo diverso dalle "humanities" o dalle facoltà professionali ( medici,avvocati ,ingegneri, architetti, etc.)già avviene in altri paesi come per es. gli Stati Uniti, la Spagna, in parte l'Inghilterra e la Germania, per cui la vedo come unica soluzione anche per l'Italia
Franco Gianturco