Ho letto troppo velocemente la bozza ministeriale per formulare commenti ragionati.
Qualunque sia il contenuto, la battaglia per realizzare una riforma ragionevole dell'universita' e' solo al suo primo inizio, in questo momento. Anche se per assurdo il governo adottasse il documento universitas futura come linea guida della riforma, sono sufficienti uno o due emendamenti chirurgici per stravolgerne il significato e produrre una riforma che se possibile peggiora il sistema attuale. Anche se per assurdo le norme venissero elaborate seguengo correttamente le indicazioni che diamo, e' sufficiente una modesta dose di disapplicazione dei principi base (incisivita' della valutazione, oppure anche solo stravolgimento delle disposizioni transitorie) per rendere l'universita' peggiore di come e' oggi. Proprio con meccanismi di questo tipo l'universita' italiana e' arrivata dove sta ora, non certo perche' le leggi quadro e i principi generali erano intrinsecamente irrimediabilmente sbagliati.
Non mi preoccuperei quindi se il documento governativo ha punti di contatto col nostro, quello che conta e' la coerenza complessiva della proposta. Se il documento del governo proponesse reclutamento locale deburocratizzato _senza_ valutazione incisiva dei risultati sarebbe sbagliato parlare di punti di convergenza: la riforma complessiva non avrebbe _nulla_ in comune con quanto proponiamo.
Concludendo, mi sembra inopportuno oggi sia ritenere che siamo nella barca del governo sia ritenere che dobbiamo fare guerra totale alla riforma del governo. Personalmente vorrei riservarmi la liberta' di giudicare la riforma governativa nel suo complesso e sui singoli punti, sul merito.
Cordialmente,