Mi piacerebbe molto che fosse possibile (matematicamente) trovare l'intersezione tra le molte idee che sono freneticamente girate in questa lista in questi giorni. Io sono convinta che non è un insieme vuoto, tutt'altro. Sono convinta che "quasi" tutti siamo daccordo su "quasi" tutto. Purtroppo la matematica (strumento così democratico) qui non la sappiamo applicare.
Istintivamente abbiamo tutti la tendenza a cercare sempre cosa ci divide. Questo è un vero spreco.
Cosa si potrebbe fare per unire sinergicamente la nostra evidente rabbia nei confronti di quello che stanno facendo all'istruzione pubblica? Non lo so. Eppure sono passate su questa lista analisi interessanti che si potrebbero riprendere, elaborare. Con calma.
Nel corso degli anni mi è capitato spesso di fare appello all'unità, alla sinergia, ma non ho avuto successo. Mai, direi. Forse dovrei rinunciarci, ma non ci riesco.
Nel mio (scarsissimamente visitato, anche da me!) blog (l'ho aperto quando volevo rispondere a Grillo) ci sono un paio di pezzi che manifestano questo desiderio. Il blog è significativamente intitolato "E se cominciassimo a parlare..." (non "ri-cominciassimo", si badi).
Quando è nata Universitas io ne fui entusiasta. Continuo a pensare che se ne potrebbe fare qualcosa di più. Intendo, che si potrebbe utilizzare questa rete per costruire una sorta di "resistenza" delle idee.
Se non mi prendete troppo sul serio vi faccio una proposta: scriviamo uno statuto, meglio, un codice di comportamento.
Per esempio:
articolo 1: è fatto obbligo a chi scrivere di chiaramente distinguere le "opinioni" dai "fatti". articolo 2: i fatti, ove richiesto, devono essere supportati articolo 3: le opinioni devono essere "fondate" (vedi mio blog: http://essemor.blogspot.it/).
ecc. ecc.
Quindi stabiliamo gli scopi dell'associazione...e portiamoli avanti!
Un po' troppo vago, lo so, ma in ogni caso: che ne pensate?
Silvia
Prof. Silvia Morante
Member of the C6 Commission of IUPAP
Representativefor the connectivity with IUPAB
Department of Physics University of Rome "Tor Vergata"
Via della Ricerca Scientifica, 1 00133 Roma - Italy
Tel. +390672594554
Fax. +39062023507
http://biophys.roma2.infn.it/index.php/group-members/50-morante-web-page
*/"Ceux qui peuvent vous faire croire des absurdités peuvent vous faire commettre des atrocités."/*/François-Marie Arouet -- Voltaire/
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Il 11/14/13 3:12 PM, Patrizio Dimitri ha scritto:
Premesso che nelle Università c'è sicuramente chi dovrebbe essere allontanato anche prima dell'età pensionabile e che alcuni anziani potrebbero fare un passo indietro, credo che un ministro della Repubblica dovrebbe riflettere bene prima di rilasciare certe interviste.
Quello che mi sorprende di più è che alcuni non comprendano (anche i giovani di questa lista) che nell'intervista la Carrozza abusa della ormai stantia e vuota retorica sui giovani, mistificando la realtà e facendo un uso strumentale e propagandistico della storia dei docenti 70enni. Punto!
Detto questo, penso anche io che ora sarebbe meglio parlare di altro.
Saluti
Con tutto il rispetto mi trovo in difficoltà a pensare che il problema sia pubblico o privato e da genitore che ha scelto sempre il pubblico e ne vive i limiti mi chiedo se siano queste le emergenze di cui discutere piuttosto che la sterilità autoreferenziale di tante, troppe persone nella scuola pubblica o privata che sia. Il problema è un modello organizzativo medievale (anche e a volte pure peggio nel privato). Mi chiedo anche se corrisponda agli ideali della difesa del sapere, difendere una scuola che il 23 agosto si ritrova con 5 addetti alla guardiania per una porta che ti guardano come uno scocciatore se pretendi di entrare o sindacati che si inalberano se si obbliga ad andare in ferie la settimana centrale di agosto in università (come mai le persone vogliono lavorare proprio allora?). Mi chiedo anche se sia la giusta prospettiva quella di Valerio Onida, noto esperto di pedagogia, che per difendere la scuola pubblica pontifica sulla necessità di 5 anni di superiori. Come mai su questa palese idiozia di una figura che dovrebbe essere ancor più di garanzia di un qualsiasi ministro non ho sentito altrettanta veemenza? La Carrozza, io, tutti siamo i prodotti dello stesso sistema, questo non ci rende eguali, ma nemmeno innocenti. E nel dibattito sull'onta subita, forse e dico forse, un po' di auto-critica servirebbe. Ma non sappiamo che per molti qualche anno in più vuole dire contare ancora nei concorsi? Ma mi prendete in giro o ci prendiamo tutti in giro? Certo non per tutti e io ho esempi di ben superiore fibra che purtroppo perderemo sull'onda di questi stereotipi ma in molti casi il problema non è il pensionamento ma il lasciare andare, il cedere ad altri. Questo è il problema perché non è giusto che chi ha 30 o 40 anni oggi debba aspettarne altri 40 per decidere e contare. Personalmente, se potessi me ne andrei a 55 anni per continuare a fare quello che mi piace, sapendo che a differenza di molti di voi non servirà a cambiare il mondo (mi occupo di organizzazione del lavoro, non di scienze della vita). Se parliamo di idiozie, poi, per me è stato ad esempio molto più grave come padre sentire questo ministro dire che la maturità non si poteva usare perché non affidabile, senza nemmeno riflettere sul fatto che allora il problema non era il bonus o meno, ma un esame di stato che è una inutile barzelletta così come tre quarti della struttura della scuola superiore. Io di questo mi indigno, scusate, non del fatto che chi non ha subito blocchi stipendiali, cancellazione degli scatti e tanto altro potrebbe anche andarsene sereno con quella pensione che io entrato in ruolo a 35 anni mi sognerò. E so di essere comunque un privilegiato perché in un settore che era nuovo e in crescita. Un caro saluto Luca Solari
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On 14/nov/2013, at 13:06, Francesco Zucconi francesco.zucconi@uniud.it wrote:
legge. Come vedete quando c'è l'interesse i soldi si trovano, e 260
Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie impostazioni: https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
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