Bravo Marco, da parte mia sto attendendo istruzioni Giovanni Giacometti
On Mon, 19 Jan 2009 10:36:33 +0100 (CET), Marco Vianello wrote
Saro' superficiale, ma sulla questione della valutazione e degli indicatori di qualita' a me sembrano emerse due distinte posizioni culturali:
- gli "sperimentali" (definizione di Giacometti), ovvero se
capisco bene scienziati di aree in cui le teorie sono sempre e comunque sottoposte alla verifica sperimentale
- gli altri (la maggior parte dei matematici, aree umanistiche, ...)
Gli "sperimentali" credono in maggioranza nella possibilita' di "misurare" in modo oggettivo la qualita' della ricerca (parametri bibliometrici), gli altri sono in maggioranza pieni di dubbi (almeno in base alle mail che si vedono qui, e in parte anche in base alle risultanze del CUN).
Qualunque cosa ci raccontiamo, quali che siano i buoni propositi, il sistema della peer-review, da solo, in Italia non funziona, basti pensare alla gestione dei PRIN. Personalmente resto convinto che dovremmo farci aiutare dagli "sperimentali" a trovare strumenti di misura della qualita' della ricerca, adattati alle singole aree. Ma sembra che siamo ad un punto morto, i dubbi sembrano prevalere.
Come matematico dissento dall'atteggiamento mentale di molti miei colleghi, che consiste nel prendere un singolo parametro e smontarlo con opportuni controesempi (non difficili da trovare o da inventare) . Forse questo e' intrinseco nell'essenza culturale di un matematico. Ma questo metodo puo' funzionare con un singolo parametro, molto meno se si considerasse una lista abbastanza lunga di parametri significativi, (h-index, g-index, n. max citazioni, IF medio, ...) normalizzati all'area o meglio al settore dell'area. Ad esempio, se uno ha scritto solo 10 lavori ne' l'h-index ne' il g-index possono superare quota 10, anche se uno di questi lavori ha avuto 1000 citazioni. Ma se si comincia a considerare anche il numero max di citazioni, le cose cambiano. E cosi' via ... I casi di scienziati outstanding il cui valore non sia riconosciuto da nessun parametro di una lista cominciano a diventare molto improbabili. E poi si continua a trascurare il fatto che in Italia c'e' da valutare una massa di ricercatori e di strutture, questa sarebbe una vera rivoluzione, non si puo' pensare sempre e solo al reclutamento e agli outstanding.
Quanto proposto da Battiston e' un ottimo punto di partenza, bisognerebbe trovare un volontario per ogni dipartimento (io sono disponibile per il mio che e' bello grosso, 120 persone), almeno per quanto riguarda i dipartimenti rappresentati in questa mailing list, e provare ad applicare come gia' proposto, per cominciare, l'h- index (con tutti i suoi pregi e difetti).
Forse arrivo in ritardo, ma ci sono novita' su questo? e' stata stabilita una procedura standard? una lista di volontari? sta partendo qualcosa?
Marco Vianello associato di analisi numerica dip.to di matematica pura e applicata Universita' di Padova e-mail: marcov@math.unipd.it web page: www.math.unipd.it/~marcov
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