non mettiamoci in questa strada di norme punitive per attivare una mobilita` che non sta in piedi. Ricordiamoci che uno dei drammi della nostra universita` sta nel fatto che molte persone non vivono nella citta` dove hanno il posto. Se mettiamo ulteriori barriere a fare carriera nella propria sede ci troveremo una universita` fatta tutta di pendolari frustrati.
Io non credo che ci sia in genere una grandissima mobilita` nel mondo tranne per le "stars", qui negli USA mi pare che dopo i primi 6 anni di tenure track le persone si stabilizzano, inoltre, tranne rare eccezioni, si aspettano di venire promossi prima o poi full professor. Naturalmente se non vengono promossi e hanno una offerta migliore si spostano.
La mobilita` si ha secondo me o ai primi livelli oppure su chiamate di prestigio che pero` dovrebbero corrispondere ad un vero mercato. Vi rendete conto che non e` facile in Italia spostarsi con la famiglia etc. quindi io non esagererei in un moralismo che non e` sostenibile. Per quanto riguarda i figli ho tentato di scoraggiare mia figlia a fare la carriera universitaria ma non ci sono riuscito, dopo aver fatto 9 o piu concorsi da ricercatore intutta Italia (con pure qualche problema di "mobbing" di quelli da giornali) ha un posto a Napoli.