Almeno qui a Firenze di corporativo nella protesta dei ricercatori c'è ben poco. Semmai è il contrario: manca un obiettivo condiviso -magari fosse corporativo- da conseguire. SAluti Alessio
----- Message from paolo.mataloni@uniroma1.it --------- Date: Tue, 14 Sep 2010 13:07:51 +0200 From: Paolo Mataloni paolo.mataloni@uniroma1.it Reply-To: "Forum "Università e Ricerca"" universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Subject: Re: [Universitas_in_trasformazione] Digest di Universitas_in_trasformazione, Volume 21, Numero 7 To: "Forum "Università e Ricerca"" universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it
Caro Carlo,
non sai quanto condivida quello che scrivi. Ci si sente indignati e non s sa letteralmente cosa fare, come farlo e se quello che si pensa di fare ha una qualche efficacia.
Sento tutto ciò in modo particolare perchè, come presidente del CAD, mi trovo in questi giorni a gestire la "grana" dell'agitazione dei ricercatori, giusta per alcune motivazioni ma anche con alcune vene corporative che non condivido affatto. Ma soprattutto mi preoccupa che qualsiasi cosa pensiamo di fare contribuirà oggettivamente a indebolire quel poco che c'è di buono della università pubblica, facendo un favore oggettivo ai i nuovi barbari!
Questa consapevolezza della nostra impotenza attuale è la cosa più difficile da sopportare.
Con affetto, Paolo
Il giorno 14 settembre 2010 10:25, Carlo.Bernardini@roma1.infn.it ha scritto: