Proposta semi-provocatoria. Non si può creare un organismo interno che protegga chi ha voglia di denunciare i galli e galletti che operano con sempre maggior spavalderia all'interno dei dipartimenti? Non parlo di tar o di sindacati. Prima l'accetta per tagliare il collo ai poveri polli giovani ricercatori era la minaccia di non essere confermati. Adesso è quella di non essere chiamati se abilitati o di veder chiudere la propria disciplina o peggio il proprio corso di laurea. Così continuiamo ad assistere inermi alla strage nel pollaio. La cara Margherita Hack su questo forum qualche anno fa mi aveva consigliato di emigrare. Possibile che non ci sia un modo per tutelare noi giovani ricercatori liberi non tutelati da baroni, gli unici che non riproducendo gli stessi meccanismi e che quindi non trasformandoci in futuro in neo-baroni, potremmo cambiare un po' il sistema?... Non ce lo possiamo inventare un ente, un'associazione di tutela...? Chi aderirebbe? Siamo punto e accapo. Siamo stanchi di vivere nel Terrore.
Valeria
-----Messaggio originale----- Da: universitas_in_trasformazione-bounces@mail.dm.unipi.it [mailto:universitas_in_trasformazione-bounces@mail.dm.unipi.it] Per conto di annick.farina@unifi.it Inviato: lunedì 28 ottobre 2013 11.40 A: Forum Università e Ricerca Oggetto: [Universitas_in_trasformazione] il pollaio
Concordo interamente sulla metafora del pollaio di Anna, ma più che i polli che si mangiano fra di loro, direi che Il gallo non ha perso alcun potere e al contrario si è rinforzato perché a) i poveri polli e galline non hanno più le risorse minime per la sopravvivenza e per lottare contro di lui b) gli altri galli stanno uscendo dal pollaio uno dopo l'altro e quindi ha meno concorrenza. Ottimismo: molti di noi hanno così tanta voglia di fare e sono così incavolati davanti a quello che sta succedendo (così enorme da non potere più essere ignorato) che anche con pochissime risorse anche se obbligati all'artigianato continuano di lavorare e "bene" e sanno che gli ultimi galli non sono eterni e vedono che chi vuole diventare gallo è una minoranza fra i giovani polli e le giovane galline! Ma il tocco di ottimismo era solo per chi dice che bisogna averne, io piuttosto vado nel senso della fuga dei cervelli anche se so che vuole dire una perdita per noi - per quell'Italia che forse si ricostruirà un giorno-... E sono sempre pronta a aiutare i migliori a trovare quello che meritano altrove (perché qui la meritocrazia è soltanto quella di chi ha imparato il burocratese meglio degli altri. Opportunismo, polvere per gli occhi e nient'altro). saluti Annick
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