Ben detto. Purtroppo è anche così.
Cordialità
Nicola Iacobellis
Scrive "P. Dimitri" liviapat@inwind.it:
Nel campo della Biologia il Prin ha funzionato abbastanza bene fino al 2004, quando i progetti era affidati a valutatori esperti , italiani e stranieri, per un vero peer-review; i giudizi che ho ricevuto negli ultimi 2 anni sono telegrafici, approssimativi e contraddittori e le critiche non circostanziate, questo non c¹entra nulla con la scarsezza dei fondi, offende la dignità dei partecipanti e non si può definire peer-review, ma solo null-review.
Sauti,
Patrizio Dimtri
Una nota sul giudizio negativo espresso da molti sul meccanismo PRIN.
E' comunque tra le esperienze migliori nel panorama italiano e, a quanto ne so indirettamente, impega metodi migliorabili, ma ragionevoli. Il
motivo
principale per cui suscita forti reazioni secondo me discende da un triste dato di fatto estrinseco, il rapporto tra numero di progetti presentati e numero di progetti finanziabili (il cosiddetto oversubscription rate, OR), che è superiore a 10. La probabilità di successo è quindi bassissima e, se questo sarebbe tollerabile per un canale di assoluta eccellenza (come ad esempio i Grant ERC), non lo è per l'unico canale nazionale di finanziamento generico (o bottom-up, come si dice).
Con questo OR qualunque metodologia sarebbe aleatoria e ingiusta nella maggioranza dei casi. Suppongo che la distribuzione limite della qualità ideale dei progetti sia all'incirca normale. La scala naturale sarebbe quindi la deviazione standard, che per mia esperienza, corrisponde, grossomodo, anche all'errore di una valutazione senza pregiudizi. Selezionare il 6% corrisponde quindi a selezionare progetti due deviazioni standard sopra la media. Per questo le selezioni funzionano bene quando OR è minore di 3, in modo ancora accettabile quando è minore di 5, e suscitano prevalentemente risentimento quando è maggiore.
In conclusione: se non si riesce a convincere il Paese a dare risorse adeguate anche alla ricerca accademica (lultimo esercizio di valuzione britannico appena concluso distribuisce per sola ricerca scientifica tra le università UK 1.8 miliardi di sterline, cfr. 96 milioni di euro dei PRIN), sarebbe comunque saggio secondo me non denigrare questi ultimi, che, come trasparenza di gestione, sono infinitamente meglio degli altri rivoli e rivoletti (FIRB FISR PON-POR etc).
Roberto _______________________________________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
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