Cari colleghi,
Scusatemi se rispondo solo ora.
Nell'appello o petizione dobbiamo dire chiaramente che siamo a favore di una seria e trasparente valutazione dell’attività scientifica che rappresenta un requisito fondamentale e irrinunciabile per il reclutamento di ricercatori e docenti. E' però quantomeno rischioso, per non dire assurdo, affidarla esclusivamente a rigidi indicatori numerici che a livello internazionale sono ritenuti non solo insufficienti, ma anche fuorviantihttp://www.roars.it/online/incerti-incompleti-e-modificabili-ecco-gli-indicatori-dei-candidati-allabilitazione/ .
*It is irresponsible* for institutions or committees assessing individuals for possible promotion or the award of a grant or distinction to base their decisions *on automatic responses to bibliometric data*. (da Code of Practice http://www.euro-math-soc.eu/system/files/COP-approved.pdf, European Mathematical Society, ottobre 2012).
Per i dettagli andate al link di Roars http://www.roars.it/online/incerti-incompleti-e-modificabili-ecco-gli-indica...
Con questi presupposti il superamento delle mediane non riflette necessariamente livelli assoluti di qualità, nè di autonomia scientifica o di originalità di ricerca e le relative valutazioni porteranno in moti casi a risultati falsati e una sorta di meritocrazia alla rovescia dove saranno premiati i settori con le mediane più basse, con l'eccezione dei settori già dominanti e diffusi.
Dobbiamo poi parlare delle altre sicure ricadute negative: utllizzo aberrante delle mediane in una sorta di nuova eugenetica di docenti, ricercatori e atenei, rincorsa alle mediane, quantità e non necessariamente qualità, effetti deleteri soprattutto sui più giovani
Bisogna poi proporre un sistema valutativo alternativo, direi che a questo punto ben vengano le chiamate dirette con valutazione ex-post e responsabilità dei dipartimenti (anche se non sono mai stato molto favorevole a questa modalità, in confronto alle mediane sembra il paradiso!).
Direi che lo slogan potrebbe essere qualità, etica e responsabilità.
Tra l'altro alcune dichiarazioni del ministro sembrerebbero andare in questa direzione, le cerco e domani ve le invio.
Posso preparare un documento da sottoporvi per integrarlo con i suggerimenti di tutti.
La petizione sarebbe anche appoggiata da Roars, un sito dove c'è gente molto seria che ha fatto le pulci all'Anvur mettendone in evidenza le molte incongruenze e contraddizioni.
Non sarebbe male anche raccogliere i pareri di colleghi stranieri (i più autorevoli) sulla valutazione casereccia dell'Anvur, quelli con cui ho parlato sono esterrefatti!
Buona notte,
Patrizio Dimitri
Il giorno 15 maggio 2013 19:04, giuffrida@dmi.unict.it ha scritto:
Si, sono d'accordo adaprire una petizione per l'abolizione dei parametri Anvur. Saluti, Salvatore Giuffrrida
Patrizio Dimitri patrizio.dimitri@uniroma1.it ha scritto:
Ciao Piero,
A me risulta che alcune commissioni stiano considerando anche chi ha un
solo
parametro....come d'altronde la stessa Anvur ha lasciato chiaramente indendere.... Il problema anche più grave sono le ricadute di questo folle sistema automatico, ovvero d'ora in poi prenderà sempre più piede in tutti gli ambiti dell'univrsità e della ricerca. Ovvero: chi ha i parametri è al
top e
può avere finanziamneti, cariche ecc. gli altri saranno necessariamente i paria. Questo è i lreale pericolo e questo ministro dovrebbe essere
spinto,
anche da noi, a cambiare rotta.
Ve la sentite di aprire una petizione per l¹abolizione dei parametri
Anvur??
Se siete d¹accordo posso scrivere qualcosa di breve, ovviamente.
Saluti, Patrizio Dimitri
Patrizio, penso che tu abbia ragione ma al momento non saprei cosa suggerire. So soltanto che anche i parametri bibliometrici che l'Anvur aveva
indicato
come di riferimento nei procedimenti delle commissioni sono diventati indispensabili per
poter
essere valutati. Mi dicono che se non vengono inseriti nei verbali delle commissioni come
sono o
con minime deroghe i verbali non vengono accettati dall'autorità di vigilanza e rimandati al mittente. Da ciò non riesco a capire che ci stanno a fare le commissioni di valutazione se poi non possono decidere come valutare i candidati e cosa ci stiamo a fare noi
a far
finta di valutare Saluti Piero Frediani
On 15 May 2013 at 14:31, Patrizio Dimitri wrote:
Date sent: Wed, 15 May 2013 14:31:54 +0200 From: Patrizio Dimitri patrizio.dimitri@uniroma1.it To: Università e Ricerca Forum universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Subject: Re: [Universitas_in_trasformazione] Il villaggio dei dannati della ricerca italiana Send reply to: Forum "Università e Ricerca" universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it <universitas_in_trasformazione.mail.dm.unipi.it> mailto:universitas_in_trasformazione- request@mail.dm.unipi.it?subject=unsubscribe mailto:universitas_in_trasformazione- request@mail.dm.unipi.it?subject=subscribe
Caro Beltrametti e cari colleghi,
Ho lasciato uno spiraglio alla speranza.... Credo che unendo le forze di tutti qualcosa potremmo ancora tentare, ma sicuramente uscendo allo scoperto, fuori dagli studi e dai laboratori e dallo spazio di questo forum divenuto, ahimé, troppo autoreferenziale.....
Ciao, Patrizio Dimitri
Caro Dimitri,
Pochi si indignano anche perche' ormai non serve piu' nemmeno indignarsi. Si puo' lottare contro tutto, ma non contro l'idiozia. Concordo verbatim con il tuo intervento, salvo l'ultimo paragrafo. Invece di
Se ciò non accadrà, se in Italia la classe politica e dirigente continuerà solo a sbandierare proclami elettorali e agende virtuali, se l¹istruzione e la ricerca pubbliche verranno fatte morire, il decadimento del nostro paese sarà sempre più veloce e la melma del sottosviluppo morale, culturale e economico ci sommegerà definitamente.
avrei scritto
Ciò non accadrà, in Italia la classe politica e dirigente continuerà solo a sbandierare proclami elettorali e agende virtuali, l¹istruzione e la ricerca pubbliche verranno fatte morire, il decadimento del nostro paese sarà sempre più veloce e la melma del sottosviluppo morale, culturale e economico ci sommergerà (ci ha ormai sommerso, ndr) definitivamente.
Un caro saluto,
Mauro Beltrametti
On 14/mag/2013, at 11.49, Patrizio Dimitri wrote:
Ti ringrazio, temo che serva a poco, ma almeno non rimango in silenzio....
Hai ragione, si poteva aggiungere altro sulle assurdità dell¹Anvur, purtroppo anche se lo spazio era superiore a quello di quotidiano cartaceo, ho dovuto tagliare molto...
Il fatto più sconcertante è che buona parte dei colleghi degli atenei italiani ormai accetta tutto senza fiatare, pochi si indignano, nessuno protesta. Secondo voi è normale questa ultima storia del MEPA? A me porta via un sacco di tempo, eppure nessuno dice nulla. Se domani il ministro di turno del governo di turno ci imponesse di fare 100 crediti, bendati, saltellando su un piede solo, nessuno direbbe nulla e tutti si adeguerebbero. Che disastro...
Chi sente il bisogno di intervenire su università e ricerca può scrivere al giornalsita di Europa Mario Lavia Mario Lavia m.lavia@europaquotidiano.it
Patrizio Dimitri
> Ottimo intervento. > > Avrei aggiunto che l'ANVUR, nella foga di istituire processi di > valutazione per tutto (atenei, dipartimenti, singoli ricercatori, > corsi di laurea, ora anche i dottorati), facendoci perdere un > sacco di tempo a redigere tabelle e relazioni, mostra gia` una > bella inefficienza. A distanza di un anno dall'invio dei dati > sulla ricerca, ancora non si sa nulla dell'esito e quindi delle > conseguenze su FFO e quant'altro. > > Bene fai a sollecitare il ministro perché agisca nei "suoi primi > interventi". Chi puo` dire quanto durera`? > > Saluti a tutti > > Maurizio Persico > > > On 14/05/2013 09:46, Patrizio Dimitri wrote: >> Cari colleghi, >> >> >> Vi invio il link dove appare un intervento su università e >> ricerca che è uscito ieri su Europa online. Mi scuso con quelli a >> cui ho già inviato il messaggio. >> >>
http://www.europaquotidiano.it/2013/05/13/il-villaggio-dei-dannati-del la-ri>>>> c >>>> erca-in-italia-lettera-aperta-al-ministro-carrozza/
>>>>>> Saluti, >>>> Patrizio Dimitri >>>>
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