Sono d'accordo. Data la ristrettezza del budget disponibile, se un revisore ritiene, in coscienza, che un progetto meriti di essere finanziato, deve attribuire un punteggio massimo a tutte le voci, altrimenti verrà scartato. Può quindi succedere che un progetto migliore, che è stato valutato correttamente secondo lo standard "normale", venga a trovarsi in una posizione inferiore nel ranking finale. Inoltre, se il progetto è buono, ma il revisore non vuole che passi (per suoi motivi personali) basta che abbassi leggermente il punteggio di qualche voce per tagliarlo fuori dal finanziamento.
At 12.15 22/01/2009, you wrote:
Una nota sul giudizio negativo espresso da molti sul meccanismo PRIN.
E' comunque tra le esperienze migliori nel panorama italiano e, a quanto ne so indirettamente, impega metodi migliorabili, ma ragionevoli. Il motivo principale per cui suscita forti reazioni secondo me discende da un triste dato di fatto estrinseco, il rapporto tra numero di progetti presentati e numero di progetti finanziabili (il cosiddetto oversubscription rate, OR), che è superiore a 10. La probabilità di successo è quindi bassissima e, se questo sarebbe tollerabile per un canale di assoluta eccellenza (come ad esempio i Grant ERC), non lo è per l'unico canale nazionale di finanziamento generico (o bottom-up, come si dice).
Con questo OR qualunque metodologia sarebbe aleatoria e ingiusta nella maggioranza dei casi. Suppongo che la distribuzione limite della qualità ideale dei progetti sia all'incirca normale. La scala naturale sarebbe quindi la deviazione standard, che per mia esperienza, corrisponde, grossomodo, anche all'errore di una valutazione senza pregiudizi. Selezionare il 6% corrisponde quindi a selezionare progetti due deviazioni standard sopra la media. Per questo le selezioni funzionano bene quando OR è minore di 3, in modo ancora accettabile quando è minore di 5, e suscitano prevalentemente risentimento quando è maggiore.
In conclusione: se non si riesce a convincere il Paese a dare risorse adeguate anche alla ricerca accademica (lultimo esercizio di valuzione britannico appena concluso distribuisce per sola ricerca scientifica tra le università UK 1.8 miliardi di sterline, cfr. 96 milioni di euro dei PRIN), sarebbe comunque saggio secondo me non denigrare questi ultimi, che, come trasparenza di gestione, sono infinitamente meglio degli altri rivoli e rivoletti (FIRB FISR PON-POR etc).
Roberto
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