Faccio davvero fatica a pensare che qualcuno prenda sul serio la strategia delle dimissioni di massa...e poi a cosa serve? ammesso ( e non concesso) che tutti si dimettessero il risultato sarebbe un' università allo sbando; saremmo sui giornali si, ma autorizzando critiche ancora più feroci ( irresponsabili!...i baroni che non vogliono rinunciare al loro potere, piuttosto che cedere pensano: muoia sansone con tutti i filistei ...ci vuole un "salvatore della patria" anche per l'università ... eccetera... ) non faccio fatica ad immaginarlo. Credo che in questo momento più che mai ciascuno dovrebbe cercare di fare al meglio il proprio lavoro; qualcuno dovrebbe stimolare l'autocritica di chi dovrebbe farla, e sono molti! Cercare di riparare i danni che sono stati fatti , se sono molti. Questo sarebbe un segnale positivo forte! Forte come se i parlamentari, i sindaci i prefetti, i prelati, eccetera rinunciassero domani mattina alle auto blu....la manovra economica non sarebbe più necessaria! utopistico? certo ma non molto di più delle nostre dimissioni di massa. Dobbiamo continuare a discutere, a non accettare, non cedere neppure allo sconforto; dobbiamo dire dovunque che non siamo d'accordo, che il paese cosi si impoverisce; ma nel frattempo dobbiamo continuare a fare il nostro lavoro al meglio di cui siamo capaci. Dobbiamo dare esempio alle istituzioni e al paese se pensiamo di essere la parte del paese che ne rappresenta i valori progressivi. Non dobbiamo interrompere il dialogo. Dobbiamo assumerci le nostre responsabilità. Francesco Trabucco
----- Original Message ----- From: "Marco Vianello" marcov@math.unipd.it To: universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Sent: Monday, May 31, 2010 8:01 AM Subject: [Universitas_in_trasformazione] cominciamo con le dimissioni!
cari colleghi,
cominciamo col dimetterci in massa dal basso da tutte le cariche e posizioni gestionali negli atenei: commissioni di ccs, di facolta', di dipartimento, collegi docenti, ..., e chiediamo le dimissioni ai presidenti di ccs e ai presidi (alcuni lo faranno spontaneamente, altri costretti dalla situazione)
questo avrebbe un effetto immediato ed eclatante, andrebbe subito sui giornali anche perche' la gestione delle universita' andrebbe in blocco, bisogna solo cominciare e propagare l'azione: se parte, poi sara' come una valanga, ma deve partire in qualche ateneo importante
questa mailing list puo' servire per coordinarsi, partiamo!
chi pensa che la cosa sia sensata, lo dica su questa mailing list, lo proponga nei dipartimenti, ...: siamo bloccati dall'isolamento ma siamo in tanti a voler fare qualcosa!
e' essenziale far uscire le persone dalla frustrazione e dall'isolamento!
Marco Vianello Universita' di Padova
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Date: Sun, 30 May 2010 23:43:00 +0200 From: l.magnelli@unifi.it Subject: [Universitas_in_trasformazione] cos non si arriva da nessuna parte To: "Forum "Universit e Ricerca"" universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it, Carlo Cosmelli carlo.cosmelli@roma1.infn.it Cc: universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Message-ID: 20100530234300.hssm86aylsscgssg@webmail.unifi.it Content-Type: text/plain; charset=UTF-8; DelSp="Yes"; format="flowed"
Sto seguendo tutti gli interventi
tutti voi avete ragione, ma.... questi "signori" schiacciano come rulli compressori la razionalit ed il buon senso, pur di perseguire il loro fine. Non c' possibilit di contrattare secondo criteri di buon senso. Non lo vogliono e confidano nella nostra ingenuit che ci porta a perdere tempo nel disperderci in mille rivoli di riflessioni, per metterci poi difronte al fatto compiuto. Bisogna fare come loro e sparare cannonate ai passerotti, senza troppi scrupoli e complimenti. Dobbiamo fare qualcosa di analogo agli operai che salgono sui tetti. Va fatto qualcosa di forte e pazzo, che li metta in confusione. Alla contrattazione ci possiamo arrivare dopo.
Lucia Magnelli
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