Cara Valeria,
Ti ringrazio per l¹intervento, immagino che per te non fosse semplice inserirti.
Penso che per il momento tu debba essere contenta di quello che hai ottenuto: a tempo di record sei riuscita a diventare ricercatore, il mestiere che hai scelto e che immagino ti appassioni (questa non é certo la norma anche in settori esterni al mondo della ricerca.
Detto questo, però, non me la sento di darti una pacca sulla spalla e di rassicurarti, non sei una bambina. Il problema è più generale e coinvolge tutta la nostra società. Per nostra disgrazia la storia attuale di questo paese, e non solo dell¹accademia, ci dice che il momento è grave e molte cose funzionano alla rovescia. La normalità è rappresentata dall¹anomalia, dal mancato rispetto delle leggi: che si tratti di parcheggiare l¹automobile in seconda fila, di gonfiare appalti, di truccare un concorso o di costruire case antisismiche mettendo sabbia marina nel cemento armato.
Le persone eticamente valide sono sempre meno, mentre una fetta crescente della nostra classe politica e dirigente, e non solo ³il popolo dei berluscoidi², invece di perseguire il bene del paese sfrutta il proprio ruolo e i molti privilegi per favorire interessi personali e dei vari clan. Questo accade a tutti i livelli, dal sindaco del piccolo paese al parlamentare. Il principale ideale di questi ³signori² è la ricerca compulsiva di potere e denaro. Ma questa classe politica malata, corrotta e affetta da delirio di onnipotenza non è stata catapultata qui da altre galassie, è purtroppo espressione dei cittadini che la votano, che le hanno permesso di governare e che ad essa fanno riferimento.
In questo sistema malato le patologie proliferano, corrodono anche le parti sane, le mostruosità e i fenomeni da baraccone hanno la meglio sul resto: così capita che tipi collerici affetti da gravi disturbi della personalità diventino improvvisamente ³famosi² per aver dato in escandescenza in TV, che paparazzi ricattatori siano il riferimento di certi giovani discotecari, che una ex-ballerina fallita diventi Ministro. Così capita che molti giovani preferiscano sognare di partecipare al ³Grande fratello², di diventare veline o calciatori piuttosto che ampliare i loro orizzonti culturali e professionali. Gli esempi si sprecano. Tutto ciò non è solo l¹effetto deleterio e infettivo della sottocultura televisiva prodotta da ³Arcor-man² & co., ma anche il risultato del fallimento della scuola e dell¹istruzione che si è prodotto negli ultimi decenni.
Qualcuno dirà che la mia è una rappresentazione estrema, moralistica e deprimente e che la realtà è migliore. Io me l¹auguro, ma in questo momento trovo difficile essere ottimista. Temo che voltare pagina veramente sarà molto difficile, forse con una rivoluzione o con l¹aiuto del fato? A meno che la parte sana si organizzi seriamente per diventare un¹alternativa reale alla parte patologica, facile da dirsi solo a parole.
Cara Valeria, scusami, ma non me la sono sentita di raccontarti delle favole. Ciò non toglie che si debba sempre cercare di esprimere e difendere le proprie idee, seppure minoritarie. Può essere utile anche scrivere in un piccolo forum come questo per discutere auspicabili modelli di miglioramento, aprire un blog o magari si può essere fortunati e trovare una qualche isola felice dove vivere lontano dal caos, ma certo non ti biasimerei se tu decidessi di abbandonare questo paese: altrove si respira un¹aria più sana e più serena.
Un caro saluto, Patrizio Dimitri
Quoting Valeria Zotti valeria.zotti@unibo.it:
Seguo con attenzione da ieri questo dibattito e gli ultimi interventi che ho letto (Battiston, Procesi, Dimitri, ecc.) mi hanno commossa. Sono una ricercatrice baby, riuscita, dopo alcuni anni all'estero, ad entrare da esterna a soli 29 anni in una Università italiana grazie ad un concorso pare "giusto". Ne pago le conseguenze in termini di serenità personale da 3 anni, motivo per cui penso spesso di ritornare in Francia. Gli interventi di questa mailing list mi regalano una speranza per il mio futuro. Credo che i partecipanti a questo dibattito meritino un ringraziamento sentito per l'impegno profuso per cercare di migliorare il nostro paese. Mi auguro che la testimonianza di ammirazione di una giovane che, forse ingenuamente, pensa che avrà la possibilità di cogliere i frutti del vostro impegno, possa esservi di incoraggiamento ad insistere. Mi scuso se questa mail risulterà inopportuna. VZ
-----Original Message----- From: universitas_in_trasformazione-bounces@mail.dm.unipi.it [mailto:universitas_in_trasformazione-bounces@mail.dm.unipi.it] On Behalf Of Roberto Battiston Sent: lunedì 22 marzo 2010 18.31 To: Università e Ricerca Forum Subject: Re: [Universitas_in_trasformazione] criteri di valutazione
Caro Gianturco, mi trovi d'accordo con il tuo intervento. Per quanto riguarda Feynman, questo è il nocciolo del problema. Partiamo per quanto riguarda la valutazione da una situazione da paese sottosviluppato. La cultura del valore e del merito non si improvvisa, ci vuole tempo. Ma da qualche parte occorre partire. Anche io credo che sia duro oggi agire in questa direzione visto quello che viene deciso nelle segrete stanze ministeriali, ma io credo che occorra insistere, insistere, insistere, avere come riferimento l'europa ed il mondo e non la facoltà o il corridoio, fornire numeri piuttosto che opinioni e non curarsi troppo delle critiche gratuite.
Cordiali saluti
Roberto Battiston
On 22/03/10 14:59, "Francesco Antonio Gianturco" fa.gianturco@caspur.it wrote:
Cari Colleghi,
la presente discussione sui criteri "quantitativi" della valutazione della ricerca scientifica individuale mi pare molto utile, specialmente adesso quando stanno partendo centinaia di concorsi a cui stanno concorrendo migliaia di persone speranzose :molti di noi si troveranno coinvolti in concorsi incredibili con diecine di concorrenti che stanno inviando kili di carta stampata o dozzine di dischetti ai vari commissari ... Io sono abbastanza d'accordo nell' utilizzare ,almeno come soluzione di ordine zero, i dati forniti da un profiling come quello ottenibile con i fattori H o G, il numero di citazioni totali in un periodo definito,il numero di pubblicazioni su riviste di classe A etc.. Non forniscono la risposta finale ma permettono di separare differenze vistose , e questo è già un passo avanti non piccolo quando si devono filtrare decine di concorrenti. In ultima analisi, però ,vale sempre quanto diceva Feynman, e cioè che per valutare persone di qualità occorrono altre persone di qualità. Nel caso italico questo vorrebbe dire che non potremo fidarci di nessun sistema valutativo interno delle nostre Università se non organizziamo un meccanismo credibile di scelta dei valutatori e poi ne giudichiamo l'operato ex-post. Occorre quindi porci prima il problema di come il nostro Ministero "sceglie" oggi i valutatori, dai membri del CIVR ai garanti dei PRIN e dei FIRB e quindi delle commissioni concorsuali :La esperienza finora è di totale clientelismo che è spesso anticorrelato con la qualità di chi viene scelto, permettendo in tal modo il prolungarsi di distribuzioni mafiose dei magri fondi accessibili in ITALIA. Suggerirei quindi di spostare la nostra discussione anche sul come si possa migliorare il reclutamento dei valutatori, sia di fondi di ricerca che di posti permanenti o meno, in modo da rendere meno paradossale la situazione attuale di totale assenza di giudizi ex-post sui valutatori stessi e di loro scelta per capacità scientifiche passate o presenti.
Franco A. Gianturco
Dr. Franco A.Gianturco,DPhil(Oxon), MRSC,CPhys,FInstP,Fellow APS,Fellow EPS Professor of Theoretical Chemical Physics, Department of Chemistry, The University of Rome "La Sapienza" Piazzale A.Moro, 5, 00185 Rome, Italy. Tel.+39-06-49913306 , Fax : +39-06-49913305 . E.mail : fa.gianturco@caspur.it .
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Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
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Rino Esposito Università di Udine Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biomediche Tel. +39 0432494321 Fax +39 0432494301
SEMEL (SErvizio di Messaging ELettronico) - CSIT -Universita' di Udine
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