Occorre a mio avviso evitare che la discussione ,certamente assai interessante,risulti troppo dispersiva e quindi non produca alcun effetto concreto.Forse e' bene non dimenticare che tutto l'nteresse e la mobiltazione del mondo universitario , finora piuttosto amorfo, pur in una situazione di crescente degrado dell'Universita' , e' nata a seguito delle misure del governo di taglio dei fondi . E' dunque da li che occorre partire per individuare le questioni principali. D'altra parte anche la possibilita' , che ricorre in tutti i commenti , di distinguere tra universita' "virtuose ' e "cattive ' si scontra con una realta' drammatica e cioe' l'incidenza sempre crescente delle spese per stipendi di personale di ruolo ( e quindi non comprimibili) sui bilanci degli Atenei. Poiche' l'attuale parametro di "virtuosita'" e' essenzialmenete ' basato sulla incidenza delle spese per il personale cio impedisce di fatto una qualunque valutazione sulla reale produttivita' didattica e scientifica. In passato, piu precisamente durante il precedente governo Berlusconi, i ministri Moratti e Tremonti avevano proposto alla CRUI un meccanismo che avrebbe permesso di scorporare dal FFOO la spesa per il personale di ruolo , riportandola ( come avviene per la scuola) ad una partita fissa del Tesoro, e quindi non dipendente ogni anno dagli stanziamenti della finanziaria, che in tale modo avrebbero riguardato solo i veri "budget" permettendo cosi' una verifica sulla reale efficienza dei singoli Atenei.Tale ragionevole proposta fu sdegnosamente rifiutata dai rettori ...in nome dell'autonomia! Credo che tale soluzione vada ripresa .A questo punto sarebbe piu facile modificare realmente il decreto sui tagli ,che ovviamente non puo' riguardare la spesa immodificabile per il personale gia di ruolo, e quindi ripristinare anche un meccanismo coerente di incremento degli organici ,in particolare dei ricercatori,.Del resto anche la discussione certamente interessante sulla modifica degli attuali meccanismi di reclutamento , non puo ' a mio avviso prescindere dal ripristino di regole certe sulla determinazione dei posti da istituire nei vari setttori disciplinari e per le diverse fasce di docenza, regole che non possono basarsi , come spesso avviene in molti Atenei esclusivamente , sulle disponibilita' di budget, ignorando le esigenze scientifiche e didattiche. Tale "anarchia"negli incrementi di organico , insieme alla assurdita' degli idonei, ha prodotto tra l' altro anche uno stravolgimento dei rapporti numerici tra le varie figure di docenti, in contrasto con quanto era previso dalla legge 382/80. Per quanto riguarda poi la valutazione dell'attivita' scientifica dei docenti, concordo pienamente con Procesi sulla validita' dell'esperienza fartta con il CIVR. Occorre percio riprendere , aggiornandola ,la valutazione del CIVR e imporre agli Atenei di utilizzarla effettivamente per stabilire incentivi e disincentivi economici.Altrimenti rischia di rimanere, come e' stato finora una espereinza interessante ma scarsamente utile!
Claudio Pedrini