Cari dimissionari,
nonostante il numero delle dimissioni non sia alto, penso che dovremmo comunque portare a termine in qualche modo la nostra iniziativa. Invece di inviare la lettera con le firme alla stampa, propongo piu' modestamente di inviarla a chi sta organizzando le pricipali azioni di protesta, cioe', mi pare, la Rete 29 aprile e la FLC-CGIL, che potrebbero forse citarla insieme ad altre iniziative. A questo proposito ricordo che la FLC ha organizzato un presidio davanti alla Camera per tutta la giornata del 14 ottobre, data (salvo modifiche) in cui il DDl Gelmini arrivera' in aula.
Cristina Costantini
P.S. Al momento il testo della nostra lettera non cita in alcuna forma il DDL Gelmini (si parla di "recenti provvedimenti legislativi"); propongo percio' di modificarlo lievemente: "Visto il perdurante stato di crisi del sistema universitario e della ricerca, aggravato dall'esiguita' degli stanziamenti e dalla totale incertezza per quelli futuri, dai recenti provvedimenti legislativi e ancor piu da quelli attualmente in discussione in Parlamento, in accordo con il documento "Uniti per la Ricerca ed in sostegno dei Ricercatori Universitari....".