Cari colleghi Mi pare che la questione si ponga su diversi piani 1. Principio. E' sempre antipatico subire un cambiamento delle regole del gioco quando la partita è già cominciata. Giusto o sbagliato che sia, ognuno di noi è stato assunto con un contratto che prevedeva determinate cose, e vederle cassate d'ufficio senza nemmeno una contrattazione non è proprio il massimo della correttezza. 2. Il danno materiale per i colleghi più giovani non è trascurabile. E' vero che c'è chi sta (molto) peggio, ma non vedo compensazione tra essere penalizzati noi e il beneficio di altri 3. Credo che sia giusto e civile accampare le proprie ragioni, senza pretendere che diventino una priorità (quindi accettando di confrontarle con le ragioni altrui e l'interesse generale), senza necessariamente inseguire situazioni di privilegio (magistratura), ma sostenendo se mai che le regole devono valere per tutti; concordo con il collega Jennings che la situazione generale sembra indicare ben altre priorità, ma non mi pare uno scandalo far presente la propria situazione 4. Mi scusino il collega Vianello e altri, ma non mi pare si vada molto lontano con argomentazioni del tipo "con tutto quello che hanno rubato per il Mose, l'EXPO, ecc. ecc., ci potevano ben pagare il nostro aumento" - con quelle risorse si sarebbero potute fare TANTE cose, e non è detto che i nostri stipendi dovessero essere una priorità Piero Lattanzi
Il giorno 18/06/14 13:35, "Robert Charles Jennings (robert.jennings)" robert.jennings@unimi.it ha scritto:
caro Vianello, "autolesionismo" -ma dai! Ho anche dei vicini di casa cha hanno perso il lavoro e che si trovano fra i circa sei milioni di italiani che vorrebbero ma non possono. Mi vergognerei chiedere un aumento (automatico, sottolineo) in questo situazione. Altro che autolesionismo; a me pare una questione di possedere, oppure di non possedere, un minimo di senso civile, sociale. Saluti, Robert Jennings
Il 18/06/14, Marco Vianello marcov@math.unipd.it ha scritto:
cari colleghi,
il governo in settembre 2013 ha stanziato 973 milioni di euro per la prosecuzione dei lavori del Mose
um miliardo di euro, questa e' proprio la stima di quanto sia costato finora il sistema delle tangenti per il solo Mose!
io francamente il dibattito autolesionista che si sta sviluppando sul blocco degli stipendi non lo capisco
fare una battaglia perche' anche i magistrati abbiano lo stipendio bloccato? invece di protestare per i tagli al nostro stipendio?
con i sacrifici (compreso il blocco dei nostri stipendi) stiamo finanziando un sistema pervasivo di corruzione, stiamo finanziando il cancro che uccide la societa' e l'economia italiana
sinceramente, io mi sento derubato quando mi parlano di tagli e blocchi per giustizia sociale, non so voi, derubato da chi dovrebbe tutelare i lavoratori onesti, compresi i "privilegiati" universitari, e invece si accanisce sempre sulle stesse categorie chiudendo gli occhi (se non peggio) su tutto il resto
Marco Vianello associato di analisi numerica Universita' di Padova
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