Personalmente non ho nulla contro le Scuole private in sè. Noto che, da Costituzione, dovrebbero agire "senza onere per lo Stato", cosa che non è da tempo e le ultime mail confermano che si va semmai in direzione opposta in una fase in cui si taglia alla istruzione pubblica. Non capisco poi bene il modello a cui Lusiani si riferisce. Che io sappia nelle università e scuole pubbliche si entra per concorso. Io l'ho fatto e anche molto duro. Non mi risulta, semmai, che sia così nelle scuole private italiane, sul cui livello qualitativo lo stesso Lusiani non mi pare convintissimo... Saluti Alessio Papini
On 11/14/2013 11:26 AM, Alberto Lusiani wrote:
2013/11/14 Carlo Cosmelli carlo.cosmelli@roma1.infn.it:
La Carrozza (di cui gli informati hanno ben ricordato come ha fatto carriera in ambito accademico) se fosse stato un Ministro vero averbbe rimesso subito la parola "Pubblica" accanto a Istruzione.
Se "pubblica" implica "statale" personalmente non sono d'accordo che questo debba essere un dogma ne' per universita' ne' per l'istruzione.
Per me lo Stato deve controllare, appaltare, valutare, garantire o promuovere l'accesso, non invece necessariamente gestire direttamente scuola e universita', specie se gestire significa immettere ad ogni legislatura decine di migliaia di supplenti senza concorso nei ruoli dei dipendenti pubblici della scuola, in spregio alla Costituzione, per bassi moltivi di consenso elettorale e disfunzionalita' assortite dello Stato.
Una scuola privata almeno in teoria (non purtroppo di fatto in Italia mediamente) potrebbe far anche meglio di una scuola statale infarcita di supplenti assunti senza concorso in cambio di consenso elettorale. Le differenze dipendono piu' dalle disfunzioni dello Stato su valutazione e controlli che dal fatto che le scuole siano private o statali.
So di essere in minoranza peraltro, ma ritengo doveroso chiarire che non c'e' unanimita' su certe tesi.
Cordialmente,