Certo che la valutazione dovrebbe andare nel fino e scendere ai dipartimenti, ma direi di piu' anche a livello di gruppi di ricerca o, nel caso, dei singoli ricercatori.
Insomma la cultura della valutazione (nella sua versione semplice e snella e non soffocante e burocratica) dovrebbe permeare ogni decisione e strategia di un corpo docente e ricercatore che dovrebbe insegnare alla futura classe dirigente e ricercare alle frontiere del sapere. Ma per questo ci vorrà tempo, perchè piu' si va in basso nella scala piu' le resistenze e i distinguo si moltiplicano.
Pero' almeno una cosa possiamo dirla: stante cosi' le cose ' i dipartimenti saranno, spero, piu' attenti alle politiche degli altri dipartimenti. E cosi' i Rettori e cosi' il Senato.
Insomma dovrà pure finire prima o poi la politica dell' autoreferenzialità da una parte (guai a chi ci tocca, noi rispondiamo solo ai nostri pari) e dello struzzo dall'altra (purchè non porti via qualcosa a casa mia fai pure quello che vuoi a casa tua). E' chiaro che ora pagano tutti belli e brutti, buoni e cattivi.
Ma l'onda di piena è montata proprio perchè non siamo riusciti a disinnescare al momento opportuno i meccanismi perversi che il sistema (in fondo => noi) metteva in piedi per risolvere problemi che se spiegati all'esterno dell' accademia avrebbero fatto scandalo (dobbiamo ritornare a discutere dei giudizi di idoneità ai concorsi degli ultimi 10 anni ?).
Valutazione: è solo l'inizio ma deve continuare e migliorare.
Il prossimo punto di intervento spero sia sulla Governance. Nessuno mi toglie dalla testa che la cattiva governance che ha caratterizzato gran parte della nostra università dell' autonomia sia anche legata alla sostaziale mancanza di cultura della valutazione.
Roberto Battiston
PS: [ Avete visto il regolamento dell' ANVUR ? Per curiosità ho contato il numero del personale previsto per questa nuova istituzione (sono scritti nel regolamento, 18 persone) e le regole di funzionamento. Provate a confrontare questi numeri con quello che era previsto nella versione di Mussi. Se ricordo bene, il vecchio progetto prevedeva una struttura enorme (avevo addirittura sentito parlare di 100 persone) in termini di personale e di costi collegati. A una prima letta il regolamento dell' ANVUR non mi sembra male, mi piacerebbe sentire l'opinione degli altri.]
Scrive claudio procesi procesi@mat.uniroma1.it:
la mia opinione e` che e` bene che si sia cominciato a incidere c on una valutazione.
Le proteste vanno pure bene se come spero serviranno anche ad affinare il sistema di valutazione e ad avviare una riflessione seria su come si spendono i soldi nelle Universita`, non ho personalmente una opinione tranne che concordo con Dimitri, e` necessario anche andare ad un livello di Dipartimenti, noi alla Sapienza che e` un gran calderone verremo penalizzati per gli sbagli degli altri e non per i meriti o gli sbagli nostri On Jul 28, 2009, at 8:03 AM, Giovanni Floris wrote:
Mi pare abbia ragione il collega Battiston. Finalmente una quota finanziamento sarà elergita secondo criteri di meritocrazia, discutibili quanto si vuole, come tutti i criteri, ma criteri e subito si alzano alti lai. Forse qualcuno non ha capito che se si vuole applicare un criterio di qualsiasi genere ci sarà chi è premiato e chi no e chi non lo è protesterà sempre, ma.... pazienza. Avete mai visto una gara in cui tutti arrivano primi? Buone vacanze a chiunque se le può prendere, Giovanni U. Floris _______________________________________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
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Prof. Claudio Procesi, Dipartimento di Matematica, G. Castelnuovo Università di Roma La Sapienza, piazzale A. Moro 00185, Roma, Italia
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Vice Presidente della "International Mathematical Union"
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