At 09.54 31/05/2010, Francesco Trabucco wrote:
Faccio davvero fatica a pensare che qualcuno prenda sul serio la strategia delle dimissioni di massa...e poi a cosa serve? ammesso ( e non concesso) che tutti si dimettessero il risultato sarebbe un' università allo sbando; saremmo sui giornali si, ma autorizzando critiche ancora più feroci ( irresponsabili!...i baroni che non vogliono rinunciare al loro potere, piuttosto che cedere pensano: muoia sansone con tutti i filistei ...ci vuole un "salvatore della patria" anche per l'università ... eccetera... ) non faccio fatica ad immaginarlo. Credo che in questo momento più che mai ciascuno dovrebbe cercare di fare al meglio il proprio lavoro; qualcuno dovrebbe stimolare l'autocritica di chi dovrebbe farla, e sono molti! Cercare di riparare i danni che sono stati fatti , se sono molti..........................................
Ma sono secoli che molti di noi cercano "di fare al meglio il proprio lavoro" e se questo è il risultato proviamo a cambiare approccio. Inoltre, nessuno dice di non fare il proprio lavoro, si parla di dimissioni da cariche volontarie e gratuite, di mantenere solo i 9 CFU che spettano, e dedicare il tempo alla ricerca. I ferrovieri non guidano due treni, allora perchè gli universitari devono fare 4 corsi (come io facevo fino all'anno scorso, ora mi sono dimissionato da 3 dei 4) quando hanno il contratto per uno ?
At 09.24 31/05/2010, Anna Pinelli wrote:
........... L'idea delle dimissioni di massa può funzionare: tutte le attività di coordinamento sono volontarie, quindi nessuno ci può obbligare............. Sarebbe bello/utile partire tutti assieme.. ce la facciamo per il 3 giugno???
D'accordo, io aderisco, le dimissioni le ho già date 3 mesi fa (da presidente di Cd e altro)
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