cari colleghi, io spero che questa discussione serva almeno a chiarirci le idee, visto che non so quanto riusciamo a mordere sulla politica.
Io parto da considerazioni di fatto:
!. In italia non esistono Junior colleges o differenziazioni fra Universita.
2. Molte sedi sono state create in modo dilettantesco, ma questo da tempo non da oggi, raccattando personale per farle essere operative e anche con motivazioni poco serie.
3. Anche le sedi piu` antiche e prestigiose hanno fatto spesso politiche di bassissimo livello culturale e scientifico.
4. In un mondo stocastico e` possibilissimo, e credo anche certo, che anche in sedi assai discutibili vi siano singoli eccellenti. Dopotutto mi pare che ci siano per fortuna ancora parecchi giovani eccellenti che pero` purtroppo non trovano posto e magari si accontentano di una sede periferica.
5. Non abbiamo alcuno strumento per eliminare le persone che non fanno ricerca e ho molti dubbi che abbiamo strumenti per chiudere sedi che non dovevano essere aperte. Forse ci sara` qualche razionalizzazione dei corsi di laurea ma non molto di piu`.
6. Puo` anche essere che ci sia una pressione politica a declassare le sedi periferiche o a creare Junior colleges, penalizzando le persone eccellenti che vi si trovano, anche se al momento non vedo alcun segnale di questo tipo.
7. La mia proposta, forse ingenua ma ispirata ad un certo pragmatismo, cercava di non penalizzare gli eccellenti che si trovino in una Universita` periferica ma uniformemente i mediocri ovunque si trovino. O perlomeno di impedirgli di fare danni.
8. Temo comunque che questa sia una discussione accademica.
Claudio