chiaramente la polemica non era con Telethon ma con la distorsione televisiva che l'iniziativa in definitiva produce, quindi in un certo senso dovremmo chiedere a Telethon se non di finanziare la ricerca di base almeno di sostenerla in modo mediatico, visto che sono i soli ad avere questo strumento.
Per aggiungere alla lista di Anna per quello che mi ricordo la TAC e` basata sulla trasformata di Radon, un lavoro dei primi del 900 di natura del tutto teorica e con la matematica, che vive sui tempi lunghissimi, gli esempi sono infiniti (pensare che oggi si comperano i numeri primi!!!).
Il problema e` che mentre a noi queste cose sono ovvie non pare che lo siano nella societa` e nella politica.
claudio
On Dec 19, 2010, at 10:07 PM, Giancarlo Vecchio wrote:
Sono Giancarlo Vecchio, Ordinario di Oncologia della Federico II.(Oncologia di base e non clinica). Ho fatto sempre e continuo ad essere interessato alla ricerca di base e sono un fermo sostenitore dell'importanza della ricerca di base. Trovo orrendo il termine che viene utilizzato spesso in Italia di ricerca "traslazionale" che è una cattiva traduzione dell'inglese "translational" che dovrebbe essere propriamente tradotto con "traduzionale", termine altrettanto brutto. Ma penso anche che la ricerca "translational", termine introdotto per la prima volta negli Stati Uniti, sia una brutta definizione della ricerca. Fra l'altro non credo che esista un tipo di ricerca che si prefigge di sfruttare alcuni risultati e scoperte fatte da ricercatori di base. Se la ricerca è importante e si può trovare un'applicazione credo che lo stesso ricercatore di base, magari utilizzando opportune collaborazioni, cercherà di utilizzare i risultati ottenuti per qualche applicazione pratica. In ogni caso credo che in Italia si sia fatto un abuso di questa terminologia sbagliata che ha comportato addirittura l'emissione di bandi di ricerca con questa definizione, nel campo della biomedicina. Tuttavia debbo precisare che AIRC in particolare ha sempre fortemente appoggiato la ricerca di base, anche quando le ricerche proposte e successivamente finanziate non erano direttamente correlate con la ricerca oncologica. Non conosco da vicino le modalità di assegnazione dei finanziamenti da parte di Telethon. Sono comunque certo che la risposta data dalla segretaria di Telethon sia sbagliata e non credo che sia condivisa dai ricercatori che si occupano di Telethon.(Non credo che sia opportuno fare questo tipo di domande ad una segretaria). D'altra parte sia AIRC che Telethon hanno segnato una via che in Italia era sconosciuta e cioè quello della premiazione del merito scientifico, cosa pressocchè sconosciuta prima che queste due associazioni esistessero in Italia. Per il resto sono totalmente d'accordo sulla necessità di propagandare a tutti i livelli l'importanza della ricerca di base dalla quale possono scaturire ricerche di portata straordinaria, come quelle sull'RNA interference. Giancarlo Vecchio
-----Messaggio originale----- Da: universitas_in_trasformazione-bounces@mail.dm.unipi.it [mailto:universitas_in_trasformazione-bounces@mail.dm.unipi.it] Per conto di P. Dimitri Inviato: domenica 19 dicembre 2010 19.06 A: Università e Ricerca Forum; mau@dcci.unipi.it Cc: renzo@rubele.eu Oggetto: Re: [Universitas_in_trasformazione] su ricerca di base e ricerca finalizzata
On [DATE], "[NAME]" <[ADDRESS]> wrote:
Credo che sia molto pervasiva la idea che la ricerca deve essere
finalizzata a
risultati immediati o almeno "utili".
Di fatto l'iniziativa televisiva di questi giorni su Telethon, anche se
per
alcuni versi molto meritevole, porta con se una idea del tutto distorta
di
cosa sia la ricerca, infatti sembra che ci sia una equazione ricerca=sconfiggere le malattie, tutto il resto sparisce dallo schermo TV e quando sparisce dallo schermo sparisce tout-court. claudio
Sono perfettamente d'accordo con Procesi, purtroppo i media diffondono il messaggio che la ricerca è solamente quella applicata o finalizzata. La ricerca di base viene completamente ignorata perché ritenuta inutile.
L'esempio di telethon è lampante. Vedevo giorni fa in tv uno spezzone della maratona telethon, dove addirittura Montezemolo sottolineava che finalmente le speranze di tante famiglie e di tanti malati sono realtà, le malattie genetiche si potranno curare grazie a telethon! Niente di più falso.
In realtà, è la ricerca di base il motore principale del progresso scientifico e tecnolgico, dalla ricerca di base scaturiscono quei risultati che producono grandi salti e accelerazioni anche in campo appilicativo. La storia di molti premi Nobel ce lo insegna.
Nel 2006 Fire e Mello hanno ricevuto il premio Nobel per la Biologia e Medicina grazie a studi concretizzatisi nel 1998 con la scoperta dell' RNA interference, un fenomeno biologicamente universale, una rivoluzione nel settore delle Genetica che ha avuto importantissime ricadute anche applicative. Ebbene, telethon o Airc non avrebbero mai finanziato le ricerche di questi due signori che lavoravano su di un vermetto microscopico di nome Caenorhabditis elegans, perché il loro lavoro non aveva alcun legame con malattie genetiche umane e con il cancro. Eppure oggi molti laboratori finanziati da telethon e Airc applicano proprio metodologie scaturite da quella scoperta!!! Si può essere più miopi? Perchè non informare la gente dell'importanza della ricerca di base? Perche telethon e airc non possono finanziare, parallelamente alla ricerca applicata, anche anche la buona ricerca di base? Quando ho posto questa domanda ad una segretaria di telethon, mi è stato risposto che la ricerca di base deve essere finanziata dallo stato.... Allora siamo a posto!
Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie impostazioni: https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
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Prof. Claudio Procesi, Dipartimento di Matematica, G. Castelnuovo Università di Roma La Sapienza, piazzale A. Moro 00185, Roma, Italia
tel. 0039-06-49913212, fax 0039-06-44701007 http://www.mat.uniroma1.it/~procesi/