Caro Procesi, posto che cultura è un participio futuro, a me pare che questo futuro, per come vanno le cose, si stia allontanando e forse si trovi già oltre il nostro orizzonte degli eventi. E allora la prospettiva è quella di imparare il cinese per trovare lavoro come badanti dei facoltosi cinesi che fra qualche tempo, speriamo, sceglieranno l'Italia come tappa del loro Grand Tour (nota 1 dell'allegato). Lo avrebbero immaginato i maoistelli d'un tempo di casa nostra? gvp
----- Original Message ----- From: "claudio procesi" procesi@mat.uniroma1.it To: ""Forum Università e Ricerca"" universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Sent: Monday, January 03, 2011 6:34 PM Subject: Re: [Universitas_in_trasformazione] [Universitas _in_trasformazione] non se ne può più
caro Maurizio Persico permettimi di essere anche io presuntuoso...
la tua analisi che "la lenta crescita europea e quella italiana in particolare siano lodevoli esempi di stabilita`" mi sembra del tutto sbagliata, ti fidi di un indicatore macroeconomico che forse e` persino peggiore degli indicatori di qualita` scientifica di cui abbiamo a lungo discusso e di cui io mi fido poco.
Prova a dire a tutti quelli che hanno visto le fabbriche chiudersi, ai pastori sardi che non riescono piu` a vendere il loro prodotto con un guadagno, ai precari, a tutti i giovani che non sanno se avranno una pensione: che siamo in un periodo di stabilita`, solo perche' l'indicatore da una crescita positiva, ma di che???
Di fatto siamo in un periodo di forte declino e, qui vorrei una opinione tecnica dai colleghi di storia, forse nel periodi di forte declino aumentano automaticamente le diseguaglianze sociali??
Le ragioni della "big picture" le sappiamo, un cambiamento epocale nei rapporti di forza economici nel mondo (a proposito mi chiedo quanto potra` durare l'idea della ritorsione commerciale con il Brasile per il caso Battisti, scommetto che a Giugno gia` non se ne parlera` piu`), a questo si e` sommato lo Tsunami della finaza mondiale e nel nostro piccolo la inconsistenza del governo Berlusconi.
Quello che mi convince di meno nelle analisi di Monti sulla economia (lasciamo perdere l'Universita`) e` questa contrapposizione fra ideologia e pragmatismo. Un approccio pragmatico senza una visione strategica e` navigare a vista, gli anni di maggiore crescita dell'Italia sono stati anche quelli con la maggior polarizzazione e delle "due chiese" con le rispettive ideologie. La socialdemocrazia nordica aveva l'obiettivo di assistere i cittadini "dalla culla alla tomba" ed ha funzionato per vari decenni, persino la ideologia Maoista in realta` era solo una copertura di una forte lotta per il potere. Poi se senti parlare la destra americana ti chiedi se non sia una potente ideologia quello in cui credono.
A me sembra che il vero problema sia la mancanza di una analisi politica, economica e sociale a medio termine, senza la quale anche il miglior pragmatismo ha il fiato corto. Infatti questo sembra uno dei principali limiti della azione del PD. Naturalmente e` possibile che questo dipenda solo dal fatto che la verita` e` un po troppo amara, le nostre classi medio alte sono abituate ad avere la cameriera filippina e la badante Ucraina ma non c'e` veramente nessuna ragione antropologica per cui le filippine non potrebbero avere una cameriera italiana e similmente per le badanti.
Insomma non c'e` nessuna garanzia che nel futuro l'Italia sia sempre far i primi 5--6 paesi ricchi del mondo.
In condizioni di questo tipo non ha molto senso tifare per Marchionne o per Landini ma bisognerebbe piuttosto attrezzarsi per una lunga e dolorosa transizione, alla fine della quale nessuno ha una vera idea di quali saranno i rapporti di forza nel mondo. Per questo molti di noi considerano miope se non folle una politica Italiana che non punti su istruzione, cultura e ricerca che sono ancora fra i nostri massimi punti di forza e che potrebbero aiutarci a superare questa crisi epocale.
Per questo la azione ipnotica di Berlusconi e` un pericolo assoluto.
claudio procesi
Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie impostazioni: https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php