caro Solari, Non e` facile leggere il testo uscito, almeno io non lo ho trovato completo, ho trovato gli emendamenti sul sito del Senato e quindi bisognerebbe andare ad inserirli analiticamente e poi rileggere il tutto. Fra l'altro il testo che ho letto mi ha lasciato spesso perplesso, si alterna un linguaggio burocratico con passaggi un po fumosi che non si capisce cosa vogliono dire.
Io credo che l'analisi che hanno fatto i ricercatori sia la piu puntuale (visto che loro sono fra quelli piu direttamente coinvolti).
Ci sono 4 punti che loro contestano, uno e` quello sulla "governance" che accentra il potere sul rettore ed il consiglio di amministrazione con membri esterni. Personalmente ho sempre evitato di commentare su questo punto, non perche' non ci siano perplessita` (il rischio ASL) ma semplicemente non mi sento abbastanza competente su questa questione. Gli altri tre punti sono sul diritto allo studio i precari e sulla idea di mettere ad esaurimento il ruolo di ricercatore e creare una specie di "tenure track" di un massimo di 8 anni.
Io credo che l'idea di mettere ad esaurimento 25.000 ricercatori prevedendo forse 1500 o al massimo 6000 concorsi sia folle.
Io non so cosa sia in teoria giusto fare, certo nel momento in cui si decide di abolire la figura del ricercatore a tempo determinato io non vedo altra via d'uscita che una enorme ope--legis perche' e` una follia tenere 25000 persone con uno status di questo tipo. Secondo me questo gia` e ` sufficiente per bocciare la riforma. Io ricordo bene quando furono aboliti gli assistenti ed i professori incaricati, ci fu un relativamente lungo (ma non troppo) periodo di idoneita`, nella matematica rimasero fuori pochi assistenti e con il senno di poi credo che non sia stato utile avere qualche assistente a vita frustrato e magari poco disponibile, magari accanto ad altri miracolati altrettanto scadenti.
Fra l'altro io da tempo propugno la idea di avere contratti differenziati per chi smette di fare ricerca (sono moltissimi) e chi continua a farla, ma se si vuole fare finta che siamo tutti uguali poi si paga un conto salato.
Poi c'e` la questione dei ricercatori a tempo determinato. Qui e` veramente essenziale che ci sia una politica che non crei false aspettative e precari che dopo 8 anni a tempo determinato si trovino in mezzo ad una strada.
Io non ho il quadro di tutto il mondo, so per esempio che in Francia vogliono assumere al piu presto i Maitre de conference e sono contrari ai post--doc. Ma anche in America (che peraltro non e` confrontabile in quanto molto piu dinamico come mondo del lavoro), ci sono le vere tenure track e credo che i tempi per avere una tenure siano molto piu` rapidi.
Ora 2 o 3 anni di postdoc senza impegno ha senso ma 8 non mi pare proprio, un matematico (ma anche molte altre figure accademiche) dopo 8 anni di post-doc e` totalmente fuori del mercato di lavoro e non mi e` chiaro cosa possa fare.
Poi c'e' la questione diritto allo studio, qui si potrebbe dire che la cosa non riguarda strettamente la riforma ma certo riguarda la politica verso l'Universita`. Se leggete la riforma troverete in svariati luoghi la frase "senza oneri" come per mettere le mani avanti che soldi si tolgono e non si danno. Intanto la Gelmini tentava di equiparare il CEPU alle Universita` private (mi dicono che per ora non ci e` riuscita ma non ci si puo` fidare).
I precari. Anche questo e` solo una appendice, ma importante alla riforma. Ad oggi non si capisce quali risorse ci siano e che politica si voglia fare. Questo secondo me e` un punto veramente doloroso in cui la politica dovrebbe avere il coraggio di dire una parola chiara. Io non so quanti siano, si parla di 20000 ?? E` evidente che e` impossibile assumere 20000 precari a meno di non voler bloccare l'Universita` per i prossimi 20 anni.
Questo tutti dovrebbero avere il coraggio di dirlo anche se non tutti hanno le stesse responsabilita` nell'aver generato questa bomba.
C'e` un'altra cosa che mi preoccupa, intanto non mi piace questa gerarchizzazione per cui tutto e` nelle mani dei professori ordinari. Pensare che questa sia una garanzia di serieta` vuol dire non conoscere la situazione, inoltre e` importante mantenere un senso di comunita` fra i giovani e gli anziani piuttosto che una gerarchia. Io sono abituato a giudicare le persone per il loro valore scientifico non per il titolo che ricoprono. Ma il metodo di reclutamento mi lascia molto perplesso (in modo molto diverso da quello di vari colleghi). La riforma prevede una idoneita` nazionale data da una commissione di 4 professori ordinari, piu`, non si capisce bene quanti scelti sul piano internazionale, il modo in cui sono scelti mi disturba moltissimo.
I 4 saranno sorteggiati fra coloro che faranno esplicitamente domanda di partecipare e potranno essere distaccati al ministero (questo e` quello che ho capito, se sbaglio correggetemi). Il mio timore e` molteplice. Prima di tutto non credo che le persone piu` impegnate nella ricerca si faranno avanti per stare in una commissione distaccata al ministero, il rischio e` che i peggiori fra i professori universitari o quantomeno una pletora di mediocri siano in queste commissioni il sorteggio provvedera` a questo per ragioni statistiche. Pensare che membri del mondo internazionale possano essere una garanzia vuol dire non sapere nulla di come funzionano queste cose.
Una cosa e` chiedere un parere ad un esperto sulla produzione scientifica di un candidato, magari confrontandolo con altri, ed altro e` avere un membro del tutto esterno.
A me e` capitato di essere membro esterno e sempre ci si sente in imbarazzo in quanto non responsabili della politica locale, quindi un membro esterno (se e` una persona seria il che non e` garantito visto che saranno i burocrati a sceglierli) non puo` prendersi responsabilita` troppo grandi rispetto alla politica locale.
Poi c'e` la questione della meritocrazia. per ora io vedo solo parole. Credo che tutti quelli che si sono occupati della questione sanno che creare una agenzia di valutazione e` una impresa seria che richiede metodologie, consenso, visione, insomma buona politica. Senza una seria agenzia di valutazione le idee di premiare i dipartimenti o i docenti virtuosi non marciano. Poi certo se si fa la valutazione ma non ci si mettono i soldi diventa una burla, come il CIVR.
Al momento mi pare che sia solo sulla carta, mentre andava fatta prima della riforma. La parte premiale e` minima ed il rischio evidente e` che venga gestita in modo del tutto burocratico, magari una ulteriore prerogativa del potere dei rettori (questo non lo so).
Insomma in generale l'impressione che ho e` di una riforma molto pasticciata, in cui si sovrappongono buone idee che spesso abortiscono con altre del tutto inaccettabili.
Di fatto credo che il limite vero di questa riforma e` che, al contrario di quella fatta da Ruberti 30 anni fa, sia stata tutta elaborata nelle stanze del Ministero con alcuni consiglieri esterni non rappresentativi del nostro mondo, senza alcun dibattito nel mondo accademico anzi spesso con slogan "contro"
claudio
On Dec 5, 2010, at 8:31 PM, luca.solari@unimi.it wrote:
Ma qualcuno ha letto il testo uscito dalla Camera? Scusate ma mi sembra una follia collettiva. A me continua a sembrare una buona legge, ottima no, ma buona. prevede ad esempio per la prima volta una valutazione ex post della qualità del reclutamento, lascia moltissima autonomia agli atenei, inserisce la contabilità economica, riduce la discrezionalità ad esempio sugli assegni, favorisce la peer review sulla ricerca, invita a pianificare per ogni ricercatore a tempo determinato i punti per il passaggio ad associato e potrei continuare. Perché non si parla di articoli e commi, ma si processano le intenzioni? Personalmente mi ripugna dover cancellare la mia autonomia di giudizio solo perché detesto questo governo e non stimo questo ministro. Quello riguarda il mio voto, non la mia indipendenza di giudizio. Scusate, ma credo che vada detto.
Luca Solari
Ps per i solerti indagatori, ho firmato l'appello dei 400, non conosco nessuno degli altri firmatari, sono associato con idoneitá di prima fascia, ho amici, anche uno socialista e uno di CL. Credo però che questo non tolga nulla al diritto di dissentire anche da una maggioranza e trovo squallido quel modo di gestire il dissenso, tramite la distruzione delle persone e non il confronto tra idee. Era x questo che mi piaceva questa lista, una volta. Sent from my BlackBerry® wireless device
-----Original Message----- From: Maurizio Tirassa maurizio.tirassa@teletu.it Sender: universitas_in_trasformazione-bounces@mail.dm.unipi.it Date: Sun, 05 Dec 2010 18:43:32 To: coordunito@di.unito.it; coordinamento_nazionale@professoriassociati.it; universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Reply-to: Forum "Università e Ricerca" universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Subject: [Universitas_in_trasformazione] "La finta riforma Gelmini e il furto dei beni demaniali dello Stato"
A leggerla sembra piuttosto credibile. C'è qualcuno esperto abbastanza da confermare o smentire?
http://informarexresistere.fr/la-finta-riforma-gelmini-e-il-furto-dei-beni-d...
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Prof. Claudio Procesi, Dipartimento di Matematica, G. Castelnuovo Università di Roma La Sapienza, piazzale A. Moro 00185, Roma, Italia
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