non volevo intervenire di nuovo sugli indicatori, la discussione e` spesso degenerata, ma ripeto alla noia, i numeri dati cosi' vanno bene solo per il lotto o per quelli di voi che amano Mozart (Le nozze di Figaro).
Andrew Wiles che e` il piu` famoso matematico e ha risolto la congettura di Fermat, ha 22 lavori solo 870 citazioni e h-index 13. Un mio ottimo collega con una prestigiosa carriera mi ha chiesto se doveva dimettersi dalla sua cattedra visto che il suo h-index risulta 9.
Ora e` noto che l h-index, se non e` normalizzato, e` proprio privo di senso usarlo in una norma generale. Normalizzato ha un piccolo senso solo in mani esperte.
Cosi' il numero di pubblicazioni che varia da area ad area, una noticina di 2 pagine scritta in un pomeriggio e` la stessa cosa di un lavoro di matematica di 60 pagine o un saggio di 200 pagine di filosofia magari frutto di due anni di lavoro o pure di dieci o di una intera vita?.
Quanti anni ha messo Manzoni a scrivere una sua pubblicazione nota come "Promessi Sposi"? e` equivalente ad un articolo di Giavazzi sul corriere? o a una nota di Fisica teorica con la mortalita` media di pochi mesi?
Cerchiamo di essere seri almeno noi visto che il CUN e` formato da quacquaraqua che mandano al ministro idee insensate spacciandole per le idee degli scienziati. Gli indici possiamo usarli, anzi usiamoli, per fare valutazioni di massima specialmente di dipartimenti in cui una sgrossata alla valutazione e` utile. Dovrebbero comunque essere molto piu` raffinati. Per esempio un lavoro citato ancora dopo 10 anni forse e` piu` importante di un lavoro che muore dopo sei mesi, un giovane ricercatore ha magari tutte le sue pubblicazioni ancora in fase di review, prima che una pubblicazione venga citata un minimo di tempo passa quindi si perdono tutte le informazioni piu` significative, quelle relative alla ricerca recente, un gruppo di 30 persone che si autocita produce rapidamente un h-index di 30, un lavoro fondamentale non e` piu`citato ma semplicemente usato, questo per esempio capita al mio lavoro sulle varieta` simmetriche, un libro di testo ha molte piu` citazioni di un lavoro specialistico, con un po di fantasia potrei continuare ancora etc. etc..
NOI sappiamo valutare il significato delle informazioni che ci vengono da questi indicatori, a volte neanche molto significative, ma non diamoli MAI in mano ai burocrati e ai politici. QUESTA E` PURA FOLLIA e sono molto incaz.. con quelli che ci rappresentano nel CUN.
Io propongo di sciogliere il CUN e la CRUI.
Il fatto e` che questi nuovi politici sembrano dei dilettanti, mentre quegli altri erano anche troppo marpioni.
On Dec 16, 2008, at 9:04 AM, Vincenzo Fiorentini wrote:
mi permetto di intervenire su due cose:
- Cerami e' uno "scrittore" del "calibro" di Ammaniti e similia. Il
suo ruolo di ministro ombra e' un segnale della pochezza dell'opposizione del PD in questo momento. Le sue frasi offensive sono vecchie di almeno 10 giorni. Protestiamo pure, ma servira' a poco: questa gente e' abituata a essere nello spotlight, e a rimanerci.
- la soglia di ammissione per commissari/candidati ai concorsi. il
CUN ha recentemente espresso delle linee guida, che credo valessero per le aree scientifiche o forse solo per fisica: per i concorsi per ordinario
- almeno 10 pubblicazioni negli ultimi 10 anni
- almeno 100 citazioni di tutta la propria produzione
ora, un ricercatore (in senso lato) di media attività e medio successo in area scientifica ha a dir poco 30-50 pubblicazioni in 10 anni, e un citation count intorno a 2000, e un h-index intorno a 18-20. quindi questi limiti non servono a nulla.
noto poi che porre limiti numerici e' cosa straordinariamente prona all'eterogenesi dei fini.
cordialmente,
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Prof. Claudio Procesi, Dipartimento di Matematica, G. Castelnuovo Università di Roma La Sapienza, piazzale A. Moro 00185, Roma, Italia
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