2009/6/2 Francesco Antonio Gianturco fa.gianturco@caspur.it: [...]
sedi, quale che essa sia, ha già una sua risposta nella maggioranza delle Università dell'Europa non-mediterranea, dove risulta quasi impossibile essere promossi a full professor nel luogo in cui si lavora già. Anche la situazione italiana è stata tale fino alla 382 e non mi pare che
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A me sembra che la sequenza troppo praticata in Italia che prevede laurea, dottorato, ricercatore, associato e ordinario nella stessa sede universitaria semplicemente non ha cittadinanza nei migliori sistemi universitari odierni. Riguardo il passaggio a full professor, negli USA e' comune e prevalente fare il percorso assistant -> associate -> null nella stessa sede e credo che questo valga anche in diversi contesti europei avanzati.
In ogni caso, come ho proposto anche in passato, ritengo anche io che ci debba essere una prescrizione di legge o incentivi significativi per la mobilita'. Personalmente ritengo sia piu' ragionevole pensare ad una mobilita' come quella prevalente negli USA, che avviene nel percorso laurea -> dottorato -> post-doc -> assistant ma non nel seguito della carriera.
Per sgombrare il campo dagli equivoci, questo non significa esonerare oggi dal cambio di sede chi e' arrivato ricercatore dopo laurea e dottorato nella stessa sede in passato: questa sarebbe una materia da trattare a parte in una eventuale transizione.
Cordialmente,