secondo me una protesta senza proposta non ha futuro in questo momento di crisi economica che ha colpito duramente la maggior parte dei cittadini italiani e che anche altrove ha comportato tagli significativi della spesa pubblica per gli statali.
La mia personale proposta veramente minimale e' questa:
- venga consentito nel settore universitario e di ricerca reclutamento complessivo pari al turnover; se ci sono degli eccessi storici localizzati possono essere contenuti, ma consentendo di reclutare almeno il turnover al settore universitario e di ricerca complessivamente
- vengano mantenute le progressioni di anzianita' (in particolare le prime piu' ingenti in rapporto al salario) se si vuole riformare l'anzianita' (punto su cui sono fortemente d'accordo) si deve fare una riforma ma per fare una riforma utile, non per fare cassa, e quindi secondo me a parita' di costo, quindi per i nuovi assunti alzando i salari iniziali e contemporaneamente per es. fermando gli scatti di anzianita' dopo 8 anni.
- i risparmi necessari dovuti al calo del PIL di circa il 6% in termini reali vengano presi con una riduzione universale degli stipendi statali di x% sulla parte eccedente un minimo dell'ordine di 1000 Euro, per dividere i costi fra tutti e in maniera progressiva sul reddito (in Irlanda mi sembra abbiano fatto cosi, in Spagna la progressivita' e' ancora superiore).
Ritengo che quanto sopra a parita' di costo per il contribuente italiano sia molto meno penalizzante per chi ha contratti a tempo determinato e per chi e' appena entrato nel settore universitario, categorie gia' penalizzate in generale dal fatto che i salari italiani sono piu' bassi a inizio carriera, e ulteriormente penalizzate dai blocchi di assunzioni e di scatti contenuti nella manovra del governo.
2010/6/1 Marco Vianello marcov@math.unipd.it:
cari colleghi,
accanto alla protesta dura, dovremmo avere una proposta su cui batterci
Saluti,