"Giovanni" == Giovanni Floris floris@unica.it writes:
Giovanni> Sarà anche vero quello che scrive Modica ed avrà ragione Giovanni> lui e tutti quelli che sono d'accordo ma io non capisco Giovanni> bene cosa venga alle Università, agli studenti che le Giovanni> frequentano, ai genitori che pagano loro le tasse da, Giovanni> cito dal Corriere della Sera di oggi:"la laurea perderà Giovanni> peso nelle selezioni per la pubblica Giovanni> amministrazione... non ci saranno punti in più a seconda Giovanni> del tipo di laurea...nella graduatoria finale, quindi, Giovanni> peseranno di più le prove del concorso rispetto ai Giovanni> titoli di studio..". Verrebbe da dire: ed allora perchè Giovanni> perdere tempo a laurearsi? E' forse questo quello che si Giovanni> vuole? Può anche essere giusto, ma lo si dica Giovanni> chiaramente. Giovanni U. Floris
Se la laurea vale per il pezzo di carta e non per quello che si e' imparato, e' giusto considerarla una perdita di tempo. Se una laurea al CEPU con lode vale piu' di una laurea ad una universita' di valore con 110, e' giusto cambiare il modo di valutarle.
Certamente se il pezzo di carta non ha piu' valore in graduatoria, gli studi universitari avranno solo il valore di quello che si apprende; ora una laurea fasulla costa piu' soldi (ma meno studio) di una vera, e vale uguale. Togliere il valore al pezzo di carta aiuta a ristabilire le giuste graduatorie, e costa caro alle false universita'. E se quegli studenti che all'universita' parcheggiano senza imparare non verranno piu', sara' solo un bene.
Ovviamente bisogna che i concorsi siano veramente fatti valutando il merito, ma la premessa, ossia poterlo fare legalmente, e' preliminare.
Carlo Traverso