Cara Marina,
i giovani lavorano gratis o quasi, perchè questo è l'unico modo per entrare in università,
il che non e` un obbligo.
Il che non comporta che siano mantenuti, ma che abbiano un doppio o triplo lavoro!
il che rischia di compromettere l'efficienza di ognuno di questi lavori.
L'assegno di ricerca, di cui sono attualmente titolare dopo sei anni di contratini con retribuzione irrisoria, mi apporta 1300 euro netti al mese, a cambio dei quali devo: fare didattica, seguire tesi, ricevere, partecipare alle riunioni, fare ricerca,
pensavo fosse un assegno di ricerca. allora non sei tenuta a fare didattica eccetera.
scrivere libri miei e non solo
che vuol dire non solo? ti va di scrivere anche i miei?
(senza fondi per pubblicarli),
il fatto che nelle facolta` letteriare si usino sistematicamente fondi di ricerca per pubblicare libri e` bizzarro. di fronte a cio` temo sia inevitabile che settori diversi abbiano criteri di valutazione diversi. ma cio` forse non rende onore alle humanae litterae.
se e` solo per amore della poesia, in internet puoi pubblicare gratis le tue idee.
Ma se voglio rimanera in ambito accademico è così,
ma perche` ci vuoi rimanere, rischiando di svendere la tua dignita` e avallare un sistema che non merita il tuo amore?
come mi hanno ribadito entrambe le sedi con cui collaboro (contratti co.co.co o occasionali, dipende non si capisce benen da cosa).
dipende da chi meschinamente ti dice questo, e da te che lo accetti.
Forza giovani! Con simpatia, e ammirazione, davvero, per il tuo impegno e la tua energia. Ciao, E.