il fascino della ricerca e' sicuramente infettivo.
Chissà, nei figli forse, ma in molti colleghi meno..... Perdonate la battuta!
Non bisogna certo discriminare i figli di docenti e ricercatori, ma visti i casi reiterati di figli, mogli e familiari assunti nello stesso Ateneo di padri, madri, mariti e cugini e in discipline affini, io starei attento a liquidare la questione in modo sbrigativo.
Una seria e trasparente valutazione dovrebbe tagliare la testa al toro, ma sappiamo bene che ora non è così. In tutti i campi della nostra società, le reti di ³amicizia e influenza ² sono trasversali a geografia e disciplina e spesso, volenti o nolenti, i figli hanno il cammino facilitato rispetto agli altri, pur essendo persone in gamba. Immagino che molti di noi possano portare esempi in merito.
Saluti,
Patrizio Dimitri