voi capite bene quale e` il problema
1. Bisogna individuare in modo CERTO le questioni da discutere. I politici sono abilissimi a ciurlare nel manico e quindi vi dimostreranno che qualunque cosa diciamo non e` proprio quello che loro dicono o fanno.
Quindi sulla questione del 22% bisogna fare una analisi piu` che ferrata.
2. La governance. La mia scarsa esperienza in materia mi suggerisce comunque che sia necessaria una analisi ben piu approfondita di quella proposta.
Di fatto queste proposte di cambiamento seguono a profondi fallimenti da parte nostra nella gestione della autonomia.
Senza una analisi cruda di questo si rischia di essere solo considerati come una casta autoreferenziale che non vuole essere giudicata dall'esterno.
Credo che il tema della governance, su cui mi sono sempre dichiarato incompetente, richieda veramente uno sforzo di analisi puntuale se si vuole poi prendere una posizione netta ma anche coraggiosa e non solo corporativa.
claudio procesi
3. p.s. di fatto chi come me e` abbastanza vecchio si ricorda che negli anni 60-70 nelle Universita` si discuteva moltissimo anche in assemblee, sindacati, studenti etc..
Purtroppo alcune posizioni vincenti allora furono corporative con una occupazione delle Universita` da parte di un gruppo di persone non sempre qualificate (decreto Pedini).
Comunque l'assenza di una vivace discussione oggi e` un chiaro segno di debolezza e di mancanza di idee da parte nostra.
On Jan 15, 2010, at 10:47 AM, Raaijmakers, Mariette wrote:
bravo! completamente d'accordo,
Mariette de Vos Raaijmakers Prof. Ord. Archeologia e Storia dell'Arte greca e romana Laboratorio di Archeologia e Scienze Affini Dipartimento di Filosofia, Storia e Beni Culturali Università degli Studi di Trento piazza Venezia 41 38122 Trento, Italia tel. 0039.0461.882702; fax 0039.0461.882712 http://lasa.lett.unitn.it/
De : universitas_in_trasformazione-bounces@mail.dm.unipi.it [universitas_in_trasformazione-bounces@mail.dm.unipi.it] de la part de Rino Esposito [rino.esposito@uniud.it] Date d'envoi : jeudi 14 janvier 2010 20:03 À : "Forum "Università e Ricerca"" Objet : Re: [Universitas_in_trasformazione] Fwd: 'Nuovo' DDL 'governance' e reclutamento
Cari colleghi, dato per scontato che il ritardo sulla pubblicazione ufficiale dell'esito delle domande Prin08 è uno dei soliti, pietosi trucchi con cui la sezione esecutiva della casta politica amministra questo Paese, ritengo invece molto più importante dare seguito a quanto ricordava poco fa Lacarbonara. In effetti, piuttosto che riprendere la discussione, a mio avviso varrebbe la pena di cominciare a sondare la possibilità di un'azione di lotta contro quanto sta accadendo. Voglio dire che vi sono due elementi chiari su cui credo tutti possono convenire, entrambi di estrema gravità:
a) il taglio del 22%, a regime, sull'intera Università italiana, che significa un ridimensionamento tout court del peso di una componente essenziale per il progresso di questo Paese; b) il modello di "governance " universitaria che viene delineato nella legge attualmente in discussione e che di fatto sancisce la lottizzazione dell'Università al pari delle ASL o della RAI.
Penso ci si possa trovare tutti d'accordo nell'esprimere la più netta e radicale contrarietà a questi due elementi.
Se cominciamo ad aggiungere altre tematiche, altri elementi, pure importantissimi, presenti nel piano di riforma in discussione al Senato, andiamo verso un discorso troppo articolato che fa perdere di mira la concretezza. Abbiamo già visto cosa accadde all'indomani della ufficializzazione del progetto di riforma. Tante parole, tante idee diverse, tante discussioni tra noi, tutte sfociate nel non fare poi nulla. In effetti è proprio qui il tranello: il piano di riforma in discussione è così generale che difficilmente, a mio avviso sarà approvato in tempi brevi, e con le diluizioni e le mediazionii tipiche della pratica parlamentare, potrà divenire qualcosa di perfettamente inutile, etereo, un pò come è stata la riforma Moratti. Magari salvo alcuni concreti aspetti, magari stralciati dal corpo dell'intera riforma....
Al contrario, se ci concentriamo tutti in una azione di lotta che ponga al centro il rifiuto dei due elementi che citavo all'inizio, potremmo tentare di serrare i ranghi e non assecondare l'acquiescenza che caratterizza tutta la società italiana. Potremmo, ad esempio, far cominciare tra di noi un movimento e ricorrere all'unica arma efficace nelle nostre mani, vale a dire blocco di esami e lauree. Potremmo cioè proclamare un'azione a termine:
se entro 1 mese non si abrogano i tagli all'Università e non si cancellano dalla riforma in discussione le parti riguardanti le proposte di introduzione di componenti esterne nei Consigli di Amministrazione universitari (rappresentanti politici ed imprenditori), il mondo accademico entrerà in protesta sopendendo esami di profitto ed esami di laurea ad oltranza.
Forse mi illudo che la propensione all'acquiescenza tra i docenti universitari non sia statisticamente la stessa di quella che pervade tutto il Paese?
Rino Esposito _______________________________________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
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Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
Prof. Claudio Procesi, Dipartimento di Matematica, G. Castelnuovo Università di Roma La Sapienza, piazzale A. Moro 00185, Roma, Italia
tel. 0039-06-49913212, fax 0039-06-44701007 http://www.mat.uniroma1.it/~procesi/