Ben vengano le valutazioni periodiche, ma bisogna mettersi d'accordo sui criteri, che siano seri e su parametri internazionali. Perchè se funzionassero come le ridicole valutazioni inizialmente partorite (e poi per fortuna rientrate) dal nucleo di valutazione della Facoltà di Scienze della Sapienza, la cosa sarebbe veramente pericolosa. Pensate che in quel caso una banale monografia in italiano poteva valere anche di più di un lavoro su Science! Paradossale! E noi dovremmo fidarci di certi colleghi che mettono in piedi tali obbrobri, solo per il proprio tornaconto personale? Per carità!!
E anche nelle più recenti valutazioni, i parametri nazionali possono comunque ribaltare i valori in campo. Ad esempio, chi pubblica un lavoro in una rivista internazionale appena decente, ma in un campo con IF medio nazionale basso, alla fine ottiene un punteggio più alto, rispetto a chi pubblica su di una rivista buona o molto buona in un campo con IF medio nazionale alto. I peggiori diventano i migliori! Paradossale! Tutto dovrebbe essere rapportato all'IF medio della categoria a livello internazionale.
Patrizio Dimitri
Il 06/02/12 18.46, "Alberto Girlando" girlando@unipr.it ha scritto:
che la carriera si faccia sulla base di valutazioni periodiche. Per esempio, invece che gli scatti automatici, quelli vincolati ad una produttività minima, o se vogliamo ad una produttività superiore alla media del settore.