Come gia` detto da altri, e` ottima la nostra scuola elementare, molto peggio le scuole medie inferiori e anche le superiori. Dall'inizio alla fine del liceo i nostri studenti hanno una peggiore preparazione nelle materie scientifiche rispetto ai coetanei nordeuropei (forse non rispetto agli USA, in media), e rispetto ad alcuni paesi ci hanno anche messo un anno in piu`.
Le cose migliorano qualitativamente all'universita`, innanzitutto perche' c'e` molta selezione, anche classista (noi laureiamo in proporzione molti meno giovani rispetto a quasi tutti i paesi europei). E non e` vero che non si boccia: tra abbandoni e vere bocciature, abbiamo una grossa percentuale di giovani che non arrivano neppure alla maturita`, e ulteriori grandi perdite all'universita`. I nostri laureati in molti settori hanno mediamente una buona preparazione, aiutati dal fatto che anche all'universita` impiegano piu` tempo degli altri (in altri paesi non e` neppure tollerato che uno studente ripeta esami o interi anni accademici; i ragazzi si laureano con lacune, ma piu` in fretta). Poi una bella fetta dei nostri studenti migliori, o almeno piu` intraprendenti, se ne va all'estero e ci fa fare bella figura: ma e` una perdita netta per il paese, di persone giovani, di competenze, e anche economica. Cio` detto, siccome non sono un Barone e neppure ci provo, i miei studenti li incoraggio tutti a partire, e per lo piu` funziona.
Saluti
Maurizio Persico
On 06/21/2012 06:46 PM, Alberto Lusiani wrote:
2012/6/18 Patrizia Vitalepatrizia.vitale@na.infn.it: [...]
Tanto per chiarire che non abbiamo niente da imparare da nessuno e che forse dovremmo smettere di piangerci addosso. Non voglio dire che va tutto bene, ma metterei da parte l'italica abitudine di buttar via anche il buono che abbiamo per inseguire miracolose ricette d'oltralpe.
Secondo l'Italia ha molto da imparare da altri Paesi, invece. Confronti ragionevoli e standardizzati con le competenze acquisite da studenti della stessa eta' degli altri Paesi esistono (PISA, TIMMS, PIRLS) e l"Italia ci fa una magra figura. Se l'Italia imparasse dalla Finlandia o dalla Corea probabilmente potremmo avere anche giornalisti e politici piu' competenti.
Riguardo gli italiani che fanno carriera all'estero, bisognerebbe fare un confronto quantitativo ragionevole. A me per esempio non torna che il totale di italiani rispetto alla popolazione che fa carriera all'estero sia diverso rispetto ad altri Stati comparabili. Cio' che distingue negativamente l'Italia e' semmai il fatto che accoglie molti meno laureati e dottorati stranieri rispetto a Paesi comparabili.
Sull'eta di completamente del liceo, credo che l'Italia potrebbe considerare il vantaggio di uniformarsi all'eta' prevalente all'estero, ma spero proprio che non si sviluppi una competizione al ribasso, sarebbe insensata.
Cordialmente,