Credo che l'aspetto più assurdo di questa faccenda sia il fatto che con questi provvedimenti vengano mandati a casa, primi fra tutti, quei ricercatori che, con un sacrificio economico, hanno riscattato gli anni di laurea e di precariato. Come si dice a Napoli, "cornuti e mazziati". Guido Rossi
----- Original Message ----- From: annick.farina@unifi.it To: "Forum "Università e Ricerca"" universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it; l.magnelli@unifi.it Cc: "Forum Università e Ricerca" universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Sent: Saturday, January 17, 2009 3:15 PM Subject: Re: [Universitas_in_trasformazione] Ricercatori Firenze
Questa è solo una delle tante decisioni che ha fatto il nostro senato in questi ultimi mesi per "fare cassa" (i.e. diventare "virtuoso" e potere sperare di non oltrepassare più il massimo dei 90% assurdo imposto dalla 133). Da noi sono i lettori di scambio che dovrebbero saltare tutti con la sparizione di ben 5 lingue e un'offerta formativa che non avrà più senso con per esempio lo studio delle lingue e letterature nordiche con soltanto svedese come lingua (il danese e norvegese sparirebbero, senza che sia stata valutata la quantità di studenti che rimarranno in mezzo agli studi senza potere proseguire con le materie principali dei loro studi, anche perché Firenze è l'unica in Toscana dove si possono studiare queste lingue...) e certo tanti ricercatori (con 40 anni ma anche senza 40 anni ma arrivati a 65 e che non potranno avere i 2 anni supplementari anche se la loro materia si spegne perché vanno in pensione e che non è previsto nessuno al posto loro e che non si potrà prevedere prima di tanto tanto tempo). Mi sa che la virtuosità gestionale del nostro ateneo si fa al danno della virtuosità didattica e di ricerca e nel senso della distruzione di decenni di lavoro di colleghi (penso a relazioni diplomatiche aperte da più di 50 anni che si chiudono con la chiusura dei contratti con i lettori di scambio, o da singoli docenti come un nostro collega di portoghese che pensavano di avere tempo per passare la mano prima di andare in pensione e verranno tutto quanto sparire con loro, penso a materie come etruscologia che non esisterà più in una città come Firenze e a tante altre cavolate dovute al fatto che il nostro lavoro viene valutato soltanto con calcolatrici). Condivido la tua furia, Lucia. Annick
----- Message de l.magnelli@unifi.it --------- Date : Sat, 17 Jan 2009 14:16:21 +0100 De : l.magnelli@unifi.it Répondre à : "Forum "Università e Ricerca"" universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Objet : [Universitas_in_trasformazione] Ricercatori Firenze À : Forum Università e Ricerca universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it
Mentre ci stiamo lambiccando il cervello per trovare dei criteri più equi possibili per dare trasparenza ai concorsi, in modo da minimizzare le baronie, il senato accademico dell'ateneo di Firenze decide, per far cassa, di mandare a casa 55 ricercatori sotto i 65 anni che hanno maturato 40 anni di contributi. Uno di essi sarebbe andato in pensione al compimento dei 65 (e non 67 anni!) nel 2014!
Infuriatissima,
Lucia
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