Caro Enrico,
l'articolo del New York Times sulla fine del sistema di higher education in USA e' molto interessante. Qualcuno anche qui negli USA si rende conto del paradosso del paradigma della iperspecializzazione che porta a sapere tutto di nulla! E' giusto chiedere come fa l'autore l'abolizione dei dipartimenti troppo tematici e una profonda revisione dei curricula favorendo il cross-disciplinary e cross-cultural. Tuttavia conclude con una proposta che non condivido. L'abolizione della tenure con sostituzione di contratti settennali. La nostra Moratti aveva in mente lo stesso modello, poi e' stata bloccata.
Tornando alle questioni di casa nostra, condivido la proposta di Claudio, cioe' che le nomine dei membri in CdA debbano essere approvate dal SA. E' chiaro che il modello che ha in mente la lobby dei rettori e' quello di tipo presidenziale, un mandato pieno di poteri al rettore svincolato dal controllo dei professori (che siedono, eletti dalla base, in SA). L'altra questione che mi sta a cuore e' quella dei concorsi. A me sembra che il doppio sistema concorso nazionale (idoneita')-concorso locale crei un sistema iperstatico, con molto spreco di energie e di risorse per tutti, per i commissari nazionali, per i candidati, per la burocrazia. E certamente non favorisce la scomparsa delle lobby accademiche nazionali, fenomeno tutto italico.
Walter
At 08:15 AM 4/27/2009, you wrote:
Un interessante articolo:
http://www.nytimes.com/2009/04/27/opinion/27taylor.html?_r=1&scp=1&s...
Cordiali saluti,
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