On Thu, 2009-09-24 at 16:09 +0200, alessio.papini@unifi.it wrote:
Scusami ma mi pare che ben poche persone in Italia possono essere indipendenti come noi: siamo dipendenti pubblici sostanzialmente inlicenziabli. Se non otteniamo fondi da quella scarsa fonte del PRIN possiamo chiederli a privati o all'Unione Europee. La verità è che ricercatori e docenti non hanno nessuna scusante di fronte a questi comportamenti. Saluti Alessio Papini
sulla nessuna scusante posso essere d'accordo.
I finanziamenti dai privati però mettono in grave pericolo la libertà di ricerca (pensa solo alla ricerca medica e alle case farmaceutiche...). I fondi europei sono dati ai laboratori già eccellenti. Non è un caso che il rate di successo dei gruppi italiani sia molto basso nonostante gli italiani presentino molte domande...
La ricerca di base italiana o la finanzia il MIUR o qualche agenzia o senno muore (se non è già morta).
Saluti anna
----- Messaggio da anna.painelli@unipr.it --------- Data: Thu, 24 Sep 2009 15:37:10 +0200 ...
mi pare che la responsabilità sia più che chiara: il garante PRIN di medicina. Il nome del referee NON doveva essere noto, o sbaglio?
più a monte la responsabilità è il sotto finanziamento cronico e drammatico. ognuno di noi farebbe qualunque cosa (magari con qualche limite) per poter continuare a lavorare.
sarebbe da segnare all'opinione pubblica che i soldi in ballo servono per lavorare e non vengono messi in tasca.
Ad evitare un mare di risposte indignate: concordo che il tutto fa schifo e che si dovrebbe far pulizia. Purtroppo però per far davvero pulizia servono finanziamenti veri e in quantità non omeopatica.
Cito Einstein come riportato in uno degli ultimi Physics Today: ONLY SOMEONE WHO IS TRULY INDEPENDENT CAN REMAIN FREE ENOUGH TO ACT MORALLY
saluti Anna
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