Il problema è: ci sono tutti questi ricercatori, penso nella media a un livello accettabile, e che hanno una posizione permanente seppure subalterna, spesso dettata dal fatto che gli avanzamenti di carriera (prof. associato) sono state bloccate per molti anni (e lo sono tuttora). Fanno ricerca e in molte Facoltà almeno fanno sì che l'offerta didattica sia coperta.
Cosa se ne deve fare ? Non è pensabile di far fare carriera solo ai migliori, riproponendo una piramide che NON PUÒ SUSSISTERE nel tempo, fintantoché si continua a riempire la base con posizioni non di professore ma permanenti. La sola cosa, nell'ambito di una riforma (ipotetica !) che tolga la posizone di ricercatore a tempo indeterminato, ma che garantisca a tutti i meritevoli la possibilità di passare nella fascia permanente, è a mio avviso quella del giudizio di idoneità, sulla base di criteri oggettivi e minimi tipo quelli che si vanno elaborando per i concorsi attuali. UN SOLO GIUDIZIO (non due, tre, quattro), dopo di che tutti quelli che non lo superano sono messi in ruolo ad esaurimento fino ai 40 anni di carriera.
Va da sé che la prosecuzione di carriera a livello di professore va legata alla valutazione permanente.
Naturalmente è tutta una discussione puramente accademica...
Alberto Girlando