Cari colleghi,
il dibattito sviluppatosi all'interno di UNI.RA, sapientemente stimolato da Claudio Procesi, nelle ultime settimane è stato molto ricco, articolato, di grande impatto, tocca le questioni centrali, dalla missione dell'Università agli aspetti etici dei comportamenti e delle scelte. Intendiamo rassumerne gli aspetti salienti nel documento programmatico di Universitas Futura da sottoporre a votazione elettronica nelle prossime settimane (w3.disg.uniroma1.it/unira).
Auguri a tutti di buon 2009.
Walter Lacarbonara DISG - Dept. of Structural Engineering Sapienza Università Tel. 06 44585293 email: walter.lacarbonara@uniroma1.it web: www.disg.uniroma1.it/lacarbonara
io andrei un po al concreto, qualcuno che conosce meglio di me i meccanismi potrebbe fare un suntino di come funziona attualmente il finanziamento dell'universita`?
Attenzione che ora in teoria c'`e` l'autonomia che e ` stata spesso usata male e su questo biisognerebbe partire, perche' noi vogliamo autonomia anzi maggiore autonomia e dobbiamo capire cosa ha fatto inceppare il sistema. Ricordatevi che ci sono state complesse procedure di autovalutazione delle varie universita` poi c'e` stato il CIVR ma poi alla fine l'impressione e` che il sistema dia estremamente rigido e tutte queste macchine di valutazione hannno prodotto quasi nulla o forse proprio nulla.
Il sunto dovrebbe farci capire come funziona prima di tutto il FFO e poi da li partire.
Io temo molto che ci avventuriamo sul piano politico un po troppo da dilettanti (io per primo) claudio
On Jan 1, 2009, at 1:36 PM, Walter.Lacarbonara@uniroma1.it wrote:
Cari colleghi,
il dibattito sviluppatosi all'interno di UNI.RA, sapientemente stimolato da Claudio Procesi, nelle ultime settimane è stato molto ricco, articolato, di grande impatto, tocca le questioni centrali, dalla missione dell'Università agli aspetti etici dei comportamenti e delle scelte. Intendiamo rassumerne gli aspetti salienti nel documento programmatico di Universitas Futura da sottoporre a votazione elettronica nelle prossime settimane (w3.disg.uniroma1.it/unira).
Auguri a tutti di buon 2009.
Walter Lacarbonara DISG - Dept. of Structural Engineering Sapienza Università Tel. 06 44585293 email: walter.lacarbonara@uniroma1.it web: www.disg.uniroma1.it/lacarbonara _______________________________________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie impostazioni: https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
Ulteriori informazioni: http://www.mat.uniroma1.it/~procesi/ lettera.html
Scrive Procesi: io andrei un po al concreto, qualcuno che conosce meglio di me i meccanismi potrebbe fare un suntino di come funziona attualmente il finanziamento dell'universita`?
Sono d'accordo con Procesi. Penso che sia importante raccogliere qualche dato sul sistema di finanziamento italiano, e magari anche confrontarlo con sistemi non troppo distanti (Francia, Germania, UK).
Personalmente ne so pochissimo. Pero' approfittando del fatto che quest'anno sono in Germania potrei raccogliere qualche dato sul finanziamento dell'universita' e della ricerca tedesca (ma se qualcuno di noi ha lavorato qua con un contratto permanente - in tempi recenti, dato che negli ultimi anni il sistema tedesco ha subito parecchi cambiamenti - potra' dare informazioni piu' complete delle mie). Quale puo' essere il posto giusto dove inserire queste informazioni? Il solito mail a tutti o un commento su http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php? ?
Alberto Abbondandolo
Dipartimento di Matematica Universita' di Pisa Largo Bruno Pontecorvo 5 56127 Pisa, Italy e-mail: abbondandolo@dm.unipi.it web page: http://www.dm.unipi.it/~abbondandolo/ office: 401 phone: **39 050 2213242 fax: **39 050 2213224
forse la cosa migliore e` di inserire dei documenti nel sito di universitas futura, cosi` sono a disposizione di tutti c. On Jan 1, 2009, at 6:10 PM, Alberto Abbondandolo wrote:
Scrive Procesi: io andrei un po al concreto, qualcuno che conosce meglio di me i meccanismi potrebbe fare un suntino di come funziona attualmente il finanziamento dell'universita`?
Sono d'accordo con Procesi. Penso che sia importante raccogliere qualche dato sul sistema di finanziamento italiano, e magari anche confrontarlo con sistemi non troppo distanti (Francia, Germania, UK).
Personalmente ne so pochissimo. Pero' approfittando del fatto che quest'anno sono in Germania potrei raccogliere qualche dato sul finanziamento dell'universita' e della ricerca tedesca (ma se qualcuno di noi ha lavorato qua con un contratto permanente - in tempi recenti, dato che negli ultimi anni il sistema tedesco ha subito parecchi cambiamenti - potra' dare informazioni piu' complete delle mie). Quale puo' essere il posto giusto dove inserire queste informazioni? Il solito mail a tutti o un commento su http://w3.disg.uniroma1.it/ unira/index.php? ?
Alberto Abbondandolo
Dipartimento di Matematica Universita' di Pisa Largo Bruno Pontecorvo 5 56127 Pisa, Italy e-mail: abbondandolo@dm.unipi.it web page: http://www.dm.unipi.it/~abbondandolo/ office: 401 phone: **39 050 2213242 fax: **39 050 2213224
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Carissimi/e
già in passato mi sono espressa a favore del rinnovamento del turn-over, a scapito della progressione di carriera (io sono una ricercatrice ed anche attempata: 47 anni, di cui 11 da strutturata). Sento parlare di tante cose belle e di moralità, finchè non si mettono in discussione le realtà personali. Sono tante le mail di colleghi che si sentono urtati quando si parla di "limitazione nei confronti di parenti, ecc". Vi dico la mia, ritenendomi assolutamente al di fuori di qualunque gioco di privilegio. Mio padre vendeva i mattoni, mia madre era casalinga: era l'epoca in cui ci si poteva permettere di sbarcare il lunario con un solo stipendio, e l'orgoglio di avere una figlia che tentasse di sfondare nella carriera universitaria ha portato i miei familiari a sostenermi nei vuoti finanziari, finchè non ho vinto l'agognato concorso. Con questo preambolo mi esprimo a proposito dei "figli di", perchè HO la conoscenza della realtà di alcune facoltà di Firenze (badate bene, di alcune) e ritengo di essere imparziale. Ci sono dei "figli di" che veramente hanno portato avanti, ed in alcuni casi superato, il retaggio dei genitori. Ma ci sono anche persone vergognosamente incapaci, che si trovano ad occupare posizioni indegne. Facciamoci un esamino di coscienza: io, ma anche altri ricercatori della mia Facoltà, siamo disposti a rinunciare a progressioni di carriera, almeno temporaneamente, pur di equilibrare le esigenze reali dei vari SSD, sia nella docenza, che nella ricerca. Però, voi docenti: a cosa siete disposti a rinunciare per il bene della nostra Università e degli studenti? Non può essere che quando minimamente si tocca l'interesse economico/personale arrivino messaggi su messaggi di giustificazione e di puntualizzazione sulle realtà personali. Se la mentalità non cambia, ha ragione il fantoccio della Gelmini (o chi per essa)
Scusate lo sfogo, ma ogni tanto scoppio,
Lucia
Cara Lucia,
progressioni stipendiali fortemente sbilanciate verso l'anzianita' e indipendenti dal merito, gerarchie gerontocratiche piramidali con legami di vassallaggio, inbreeding, localismo e nepotismo, sono tutti elementi che vigorosamente si auto-sostengono, oltre a deprimere meritocrazia e produttivita' scientifica, perche' danneggiano giovani e outsider nella fase iniziale della carriera accademica e premiano gli stessi (quelli che rimangono nel sistema) nella fase successiva della loro carriera quando diventano insider e "anziani", e hanno quindi fatalmente a loro volta interesse a difendere tutta l'impalcatura.
Per questo motivo ritengo che ogni intervento in questi settori debba necessariamente tenere conto della storia pregressa e delle aspettative che il sistema, per quanto perverso e ingiustificato, ha comunque imposto alle persone come anche a te. Per fare un esempio, chi ha fatto il dottorato, post-doc e ricercatore non confermato con salari infimi, non dovrebbe essere scippato dei benefici dell'anzianita' nella fase successiva della sua esperienza accademica. Una riforma equa dovrebbe alzare i compensi per dottorato, post-doc, ricercatore giovane riducendo in misura paragonabile l'anzianita' successiva solo per chi entra oggi nel sistema universitario. Questo potrebbe avvenire anche con invarianza di spesa integrata su tutta la carriera accademica.
Per chi e' gia' nel sistema, un intervento di riforma equo dovrebbe salvaguardare le aspettative maturate, almeno in media, in modo che la spesa integrata sulle carriere rimanga invariata e quindi possa compensare chi ha gia' subito i bassi compensi iniziali tipici del sistema accademico italiano.
2009/1/7 l.magnelli@unifi.it:
Carissimi/e
già in passato mi sono espressa a favore del rinnovamento del turn-over, a scapito della progressione di carriera (io sono una ricercatrice ed anche attempata: 47 anni, di cui 11 da strutturata).
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Cordialmente, -- Alberto Lusiani ricercatore di Fisica SNS
universitas_in_trasformazione@lists.dm.unipi.it