Concordo parola per parola con quel che dice il collega Dimitri, che vale anche per le discipline umanistiche; in quest'ultimo caso si sconta anche una enorme eterogeneità e incommensurabilità di temi, metodologie, etc.
In molti casi, più che la serietà dei progetti, conta il potere accademico dei coordinatori nazionali e il sapiente mix politico dei gruppi componenti .
Inoltre secondo me è sbagliato --- almeno nelle nostre discipline --- permettere progetti che inglobino più di due o tre sedi (ma perché non prevedere come normale la competizione fra progetti provenienti da singole sedi? O al massimo 2?).Generalmente i progetti dei "cani sciolti" vengono caldamente sconsigliati da esperienze quasisempre negative pregresse.
Credo che qualcuno abbia in questo forum già detto che andrebbero aboliti i maxi gruppi. Per me andrebbe ribadito. La peer review sarebbe di sicuro più seria (ma tanto o non la si vuole o la si vuole pilotata...) Saluti, Andrea Cantini
non volevo tornarci ma almeno il PRIN 2006 in cui ero in commissione era organizzato in modo demenziale.
Mi hanno dato da valutare non ricordo quanti ma si trattava di varie decine di progetti di cui non capivo assolutamente nulla senza potre accdere a referees. Non potevo rifiutarmi se non dimettendomi dalla commissione, cosa che volevo fare ma poi mi e` sembrato un atto inutile e un po vile.
Certo che se il ministero vuol fare una agenzia di valutazione come hanno fatto il prin 2006 e` meglio non fare nulla e dividere a pioggia.
Quindi il vero quesito e` cosa sta succedendo sul piano di questa agenzia? Io non ho idea di cosa bolla in pentola. claudio
Come saprete l' ANVUR, la grande agenzia voluta da Mussi e Modica non è partita (ancora), mentre il CIVR, quello che ha fatto la prima ed unica valutazione 3-4 anni fa ormai, è stato riconfermato con in buona parte gli stessi membri di allora e (credo) stia attivandosi per fare un'altro giro di valutazione. Il CIVR è una agenzia leggera, con costi dell'ordine di 3-4 M€ all'anno. Un problema è che nei comitati la stragrande maggioranza tutti italiani, gli stranieri sono al 10-20 %. La mia opinione è : meglio il CIVR che nulla.
L'ANVUR era nella proposta iniziale una mega agenzia da 100 persone con costi proporzionali. Anche per questo secondo me non è possibile che si muova a breve con questa situazione economica in Italia e all'estero.
Di recente ho parlato a lungo in Spagna con il direttore della parte della ricerca dell' AERES, la neonata agenzia di ricerca Francese operante da un anno, e anche loro hanno messo in piedi un sistema grosso, che spende 12 M€ all' anno e ha fatto l'anno scorso 600 valutazioni di unità di ricerca coinvolgendo 3200 esperti. I Francesi stanno mettendo risorse importanti in questo settore.
Gli inglesi invece sono piu' avanti, nel senso che il peso della valutazione è diventato insopportabimente alto per i ricercatori !
Il grosso problema per noi italiani è che rimanere indietro in questo settore ci creerà problemi a livello europeo, in quanto la valutazione dei risultati degli investimenti è considerata ormai necessaria.
RB
On [DATE], "[NAME]" <[ADDRESS]> wrote:
non volevo tornarci ma almeno il PRIN 2006 in cui ero in commissione era organizzato in modo demenziale.
Mi hanno dato da valutare non ricordo quanti ma si trattava di varie decine di progetti di cui non capivo assolutamente nulla senza potre accdere a referees. Non potevo rifiutarmi se non dimettendomi dalla commissione, cosa che volevo fare ma poi mi e` sembrato un atto inutile e un po vile.
Certo che se il ministero vuol fare una agenzia di valutazione come hanno fatto il prin 2006 e` meglio non fare nulla e dividere a pioggia.
Quindi il vero quesito e` cosa sta succedendo sul piano di questa agenzia? Io non ho idea di cosa bolla in pentola. claudio
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"claudio" == claudio procesi procesi@mat.uniroma1.it writes:
claudio> non volevo tornarci ma almeno il PRIN 2006 in cui ero in claudio> commissione era organizzato in modo demenziale.
claudio> Mi hanno dato da valutare non ricordo quanti ma si claudio> trattava di varie decine di progetti di cui non capivo claudio> assolutamente nulla senza potre accdere a referees. Non claudio> potevo rifiutarmi se non dimettendomi dalla commissione, claudio> cosa che volevo fare ma poi mi e` sembrato un atto claudio> inutile e un po vile.
Credo che il PRIN 2006 sia stato il primo, e forse l'unico PRIN organizzato in quel modo. I PRIN precedenti avevano relatori esterni ma avevano una piaga: i criteri erano puramente numerici basati sulla media delle valutazioni, (i progetti finanziati erano scelti sulla base della media, ma in piu' dovevano avere una valutazione superiore alla media dei progetti).
Era quindi sufficiente avere un solo dei referees che non fosse informato che per finanziare un progetto era indispensabile qualificarlo "ottimo" in tutti i punti della valutazione e il progetto era condannato; per non parlare della possibilita' di avere un nemico, a cui bastava dare un paio di "buono" per affossare gli avversari. Siccome i referees venivano scelti sulla base delle segnalazioni dei dipartimenti, mi hanno detto di casi in cui questo e' stato fatto scientificamente, ad esempio non facendo entrare nei progetti persone predestinate ad essere referees (per un progetto e per i concorrenti).
Credo che le regole 2006 siano state fatte per evitare questi problemi, ma sono state fatte evidentemente da incompetenti, o forse fatte apposta....
Carlo
On Mon, Jan 19, 2009 at 10:54 PM, cantini@philos.unifi.it wrote:
[...]
Credo che qualcuno abbia in questo forum già detto che andrebbero aboliti i maxi gruppi. Per me andrebbe ribadito. La peer review sarebbe di sicuro più seria (ma tanto o non la si vuole o la si vuole pilotata...)
Il punto e' incluso nella mia personale bozza. I maxi-gruppi annacquano le responsabilita', i finanziamenti andrebbero chiesti da singoli docenti o piccoli gruppi mono-Ateneo. Progetti che richiedono grandi collaborazioni vanno approvati separatamente e poi i finanziamenti per partecipazioen di ogni docente o piccolo gruppo di ogni Ateneo vanno nuovamente esaminati. L'NSF negli USA funziona cosi', con peer review che si avvalgono di consulenza gratuita, e hanno sviluppato esperienza per trattare ragionevolmente numeri imponenti di richieste. Credo facciano anche dei seminari sulle loro tecniche di valutazione.
Se capisco bene i fondi banditi dell'ERC seguono questa strada e - se non ho capito male - e perfino nei PRIN di Fisica recentemente sono stati posti dei limiti, peraltro molto laschi, sul numero delle sedi per progetto
Cordialmente, -- Alberto Lusiani ricercatore di Fisica SNS
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