Cari colleghi, due punti.
1. Sappiamo tutti come vengono "interpretati" opinioni, suggerimenti, proposte e purtoppo anche dati oggettivi. Eliminarei quindi completamente la proposta di prevedere una carriera didattica o prevalentemente didattica. Il pericolo che veramente l'università pubblica diventi solamente un super liceo è nei fatti, la definizione esplicita del numero di ore di didattica che dve fare ogni docente e solo quelle ne è il sintomo, come la riduzione costante dei fondi di funzionamento. Non mi sembra essenziale questo punto in questo momento. Come nelle università anglosassoni una parte dei finanziamenti sia assegnata in base al numero di studenti, senza distinzioni di fuori corso, ma comunque la facoltà di conferire titoli di studio universitari sia sottoposta a valutazione da una agenzia indipendente e con validità limitata nel tempo.
2. Non ho un opinione particolare sull'idoneità nazionale. Mi pare che in Francia ci sia e forse potrebbe essere una garanzia per un livello minimo, dato che non tutti i dipartimenti saranno così virtuosi come ci auspichiamo. Non mi sembra così in contraddizione col principio di cooptazione.
Grazie per il lavoro così delicato e multiforme a Lacarbonara e Procesi.
Bruno Borgia
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