cari colleghi,
volendo riportare il dibattito su questa lista ai problemi strutturali che questa "riforma" provochera' (o accentuera'), sicuramente non ben evidenziati dall'articolo di Science, io vedo un nodo centrale che non e' mai stato abbastanza dibattuto, e siccome il ddl passera' dovremo capire come affrontarlo, magari localmente negli atenei
"riforma" non e' una parola magica: le riforme fatte con l'accetta senza un'analisi accurata della situazione, delle conseguenze e dei feedback con sono mai una buona cosa (vedi applicazione del 3+2)
"tenure track" non e' una parola magica: e' abbastanza chiaro che c'e' un'intera generazione di ricercatori precari 40enni, al CNR e all'Universita', per cui e' stata decisa a tavolino la "soluzione finale"
l'idea sembra: chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato, ripartiamo dai 25-30enni
ma questo non puo' funzionare, non solo le pari opportunita' vanno date a tutti, ma allo stesso tempo un sistema non puo' reggere se non mette a frutto gli investimenti fatti, di questa generazione di 40enni c'e' una notevole percentuale molto valida, che avrebbe avuto bisogno di una fascia tipo "lecturer" per entrare nel sistema, almeno nel transitorio
cosa facciamo col transitorio? il ddl non ne parla, se negli atenei non riusciamo ad affrontare questo problema senza il sacro terrore dell'ope legis (che ha delle ottime ragioni, me ne rendo conto) l'evoluzione sara' molto negativa
come facciamo a dare un'opportunita' a queste persone, che hanno investito buona parte della loro vita nella ricerca? forse bisogna cominciare a pensare di riservare una buona meta' delle tenure track a loro (ovviamente con tutti i canoni di una seria valutazione), senza porsi il problema (spesso falso) dell'eta', accettare il fatto che in questa situazione puo' essere ragionevole dare una tenure track anche a un 45enne e oltre
e intanto chiedere molto di piu' alla politica, che molto di piu' non vuole dare, e questo dovrebbero farlo i rettori che non ci sono affatto riusciti finora, le posizioni morbide non pagano, "io speriamo che me la cavo col mio ateneo" non paga ...
saluti,
Marco Vianello Universita' di Padova
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