cari colleghi,
accanto alla protesta dura, dovremmo avere una proposta su cui batterci
non so cosa ne pensi la maggioranza di noi, ma io credo che sarebbe utile batterci per:
1) terza fascia a tempo indeterminato meglio pagata (al posto del "3+3" a tempo determinato) stile lecturer/senior-lecturer del buon sistema anglosassone
2) maggiori finanziamenti alla ricerca (magari anche direttamente ai singoli, non solo agli atenei?) basati su valutazione a posteriori
motivazioni:
1) per dare dignita' agli attuali ricercatori e dare vera possibilita' di accesso ai giovani
2) per dare a tutti i ricercatori (in senso lato) attivi la possibilita' di sostenere le proprie ricerche, con il principio sacrosanto della valutazione dei risultati ottenuti (finora sostanzialmente inapplicato, passiamo la vita a scrivere progetti quasi sempre non finanziati, nessuno guarda quello che abbiamo fatto veramente, neanche gli atenei quando distribuiscono i propri fondi)
capisco che c'e' tutta la questione della governance, ..., ma i due punti precedenti sono chiari, non di retroguardia e aprirebbero nuovi orizzonti
il punto 2) se ben ricordo faceva sostanzialmente parte delle proposte di universitas futura
il punto 1) potrebbe diventare aggregante? credo sia un modo ragionevole di sostenere i "ricercatori dimenticati", strutturati e non
Marco Vianello Universita' di Padova
Io sono della Facoltà di Scienze MM.FF.NN. Sul sito:
(l'associazione dei Presidi di Facoltà legati a Scienze)
trovate la mozione del 20 maggio che riguarda i ricercatori, e che trovo condivisibile anche nelle proposte. Credo che nella prossima Facoltà di giovedì qui a Parma questa verrà votata (è stata messa all'ordine del giorno).
Personalmente, sono contro le 3 fasce e contro i concorsi per il passaggio da una fascia e l'altra (avevo aderito a suo tempo al gruppo facebook "aboliamo i concorsi universitari). I concorsi sono una maniera di controllare i giovani, e di creare suddivisioni artificiose e deleterie per la Scienza, che per definizione dev'essere aperta (parlo dei settori scientifici disciplinari). Sono anche contro la "piramide" che secondo i nostri governanti dovrebbe costituire una Università meritocratica e virtuosa. Chissà perché dobbiamo sempre inventarci qualcosa di originale, basta vedere cosa succede in Germania, per esempio, o negli Stati Uniti. Comunque queste sono idee personali, su cui non mi risulta ci sia grande consenso neppure tra i colleghi. Quindi non voglio aprire una discussione: bisogna essere uniti, e, ripeto, la proposta dei Presidi di Scienze mi sembra il meglio su cui tutti possiamo (dobbiamo ?) convergere. Potrebbe essere portata in votazione anche nelle altre Facoltà (con le necessarie modifiche nella parte introduttiva, per renderla meno legata a Scienze), e poi opportunamente pubblicizzata.
Alberto Girlando
On Tue, 2010-06-01 at 09:38 +0200, Marco Vianello wrote:
cari colleghi,
accanto alla protesta dura, dovremmo avere una proposta su cui batterci
non so cosa ne pensi la maggioranza di noi, ma io credo che sarebbe utile batterci per:
- terza fascia a tempo indeterminato meglio pagata
(al posto del "3+3" a tempo determinato) stile lecturer/senior-lecturer del buon sistema anglosassone
- maggiori finanziamenti alla ricerca (magari anche
direttamente ai singoli, non solo agli atenei?) basati su valutazione a posteriori
motivazioni:
- per dare dignita' agli attuali ricercatori e dare vera
possibilita' di accesso ai giovani
- per dare a tutti i ricercatori (in senso lato) attivi la
possibilita' di sostenere le proprie ricerche, con il principio sacrosanto della valutazione dei risultati ottenuti (finora sostanzialmente inapplicato, passiamo la vita a scrivere progetti quasi sempre non finanziati, nessuno guarda quello che abbiamo fatto veramente, neanche gli atenei quando distribuiscono i propri fondi)
capisco che c'e' tutta la questione della governance, ..., ma i due punti precedenti sono chiari, non di retroguardia e aprirebbero nuovi orizzonti
il punto 2) se ben ricordo faceva sostanzialmente parte delle proposte di universitas futura
il punto 1) potrebbe diventare aggregante? credo sia un modo ragionevole di sostenere i "ricercatori dimenticati", strutturati e non
Marco Vianello Universita' di Padova
Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie impostazioni: https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
secondo me una protesta senza proposta non ha futuro in questo momento di crisi economica che ha colpito duramente la maggior parte dei cittadini italiani e che anche altrove ha comportato tagli significativi della spesa pubblica per gli statali.
La mia personale proposta veramente minimale e' questa:
- venga consentito nel settore universitario e di ricerca reclutamento complessivo pari al turnover; se ci sono degli eccessi storici localizzati possono essere contenuti, ma consentendo di reclutare almeno il turnover al settore universitario e di ricerca complessivamente
- vengano mantenute le progressioni di anzianita' (in particolare le prime piu' ingenti in rapporto al salario) se si vuole riformare l'anzianita' (punto su cui sono fortemente d'accordo) si deve fare una riforma ma per fare una riforma utile, non per fare cassa, e quindi secondo me a parita' di costo, quindi per i nuovi assunti alzando i salari iniziali e contemporaneamente per es. fermando gli scatti di anzianita' dopo 8 anni.
- i risparmi necessari dovuti al calo del PIL di circa il 6% in termini reali vengano presi con una riduzione universale degli stipendi statali di x% sulla parte eccedente un minimo dell'ordine di 1000 Euro, per dividere i costi fra tutti e in maniera progressiva sul reddito (in Irlanda mi sembra abbiano fatto cosi, in Spagna la progressivita' e' ancora superiore).
Ritengo che quanto sopra a parita' di costo per il contribuente italiano sia molto meno penalizzante per chi ha contratti a tempo determinato e per chi e' appena entrato nel settore universitario, categorie gia' penalizzate in generale dal fatto che i salari italiani sono piu' bassi a inizio carriera, e ulteriormente penalizzate dai blocchi di assunzioni e di scatti contenuti nella manovra del governo.
2010/6/1 Marco Vianello marcov@math.unipd.it:
cari colleghi,
accanto alla protesta dura, dovremmo avere una proposta su cui batterci
Saluti,
La proposta minimale che ho inviato al forum non risulta piu' fondata dopo che i contenuti della manovra del governo sono stati chiariti: la manovra non contiene alcun intervento su universita' e ricerca, secondo quanto ho letto sull'articolo di analisi su lavoce.info (autori Boeri e Bordignon) e secondo quanto ha detto ieri Tremonti a Ballaro'. Mi scuso per essere stato fuorviato dalle prime notizie che parlavano di blocco totale delle progressioni salariali e del turnover.
2010/6/1 Alberto Lusiani alberto.lusiani@pi.infn.it:
secondo me una protesta senza proposta non ha futuro in questo momento di crisi economica che ha colpito duramente la maggior parte dei cittadini italiani e che anche altrove ha comportato tagli significativi della spesa pubblica per gli statali.
La mia personale proposta veramente minimale e' questa:
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Saluti,
universitas_in_trasformazione@lists.dm.unipi.it