caro Dimitri,
mi ero gia' espresso tempo fa e devo dire che sono perfettamente d'accordo con te
tutti sanno quello che sta accadendo: c'e' un intreccio di giochi politico-accademici, si stanno formando cordate (molte con un nucleo scientificamente valido ma sempre cordate, chi riesce ci si butta dentro), i coordinatori nazionali potrebbero non essere le persone piu' adatte scientificamente bensi' quelle con maggiore potere politico per passare il filtro locale, molti si stanno autoescludendo immaginando (e non a torto) che probabilmente non c'e' niente da fare (esattamente il contrario di quello che ci si aspetta da una competizione scientifica seria e sana) e soprattutto molti ricercatori indipendenti e validi gruppi medio-piccoli che non fanno parte (o non sono riusciti a far parte) delle cordate finiranno per essere esclusi comunque dal finanziamento, da subito o successivamente
e' questo quello che voleva il ministro? forse si', non ci voleva molto a capire cosa sarebbe successo, puo' darsi che questo processo porti in parte alla selezione dei migliori, io ne dubito, cio' non toglie che sia profondamente ingiusto
ed e' questo quello che vuole la comunita' scientifica? spero di no
temo che i danni che provochera' questo nuovo triste episodio della politica "scientifica" italiana saranno molto gravi, forse irreversibili, dal punto di vista pratico ma anche da quello psicologico, perche' non si puo' continuare sulla strada della costante umiliazione dei ricercatori
perche' non nascondiamocelo, ci stanno umiliando, e questo ministro non e' la Gelmini, e' un "nostro collega"
Marco Vianello dip.to di matematica Universita' di Padova
Caro Vianello,
Sono perfettamente d'accordo con quello che scrivi. Il balletto della ricerca delle cordate è già cominciato, si cercano scorciatoie e trucchi leciti per svoltare la selezione. ³Alla Sapienza non c'è possibilità? Allora troviamo un coordinatore altrove...Prima reclutiamo 5 possibili unità, al progetto ci pensiamo dopo....² Caro Lattanzi, il processo di selezione degli Atenei temo sarà improntato a riconoscere i gruppi accademicamente più ³forti², anche addomesticando i giudizi dei revisori, ammesso che si ricorra a tali giudizi. Alla Sapienza, per tutta Biologia potranno essere ammessi solo 6 coordinatori, nella maggioranza dei casi, ognuno con un¹unità-contenitore gigantesca ed eterogenea dove le persone avranno fatto a cazzotti per entrare. Immagino già quanti sodalizi si romperanno a causa di tradimenti dell¹ultima ora e fuga di cervelli da un gruppo ad un altro che promette maggior fortuna e migliori rendite!
Per protestare contro questo obbrobrio che nulla ha a che fare con la ricerca scientifica e che, come dice Vianello, ci umilia, quel poco che posso fare lo sto facendo, ma mi sarei atteso una reazione forte anche da buona parte dei colleghi che fanno ricerca seriamente e che si troveranno seriamente penalizzati, invece poco o nulla, magari qualcuno pensa pure di guadagnarci! "Continuiamo così, facciamoci del male" .....
Saluti, Patrizio Dimitri
Il 28/01/12 18.47, "Marco Vianello" marcov@math.unipd.it ha scritto:
caro Dimitri,
mi ero gia' espresso tempo fa e devo dire che sono perfettamente d'accordo con te
tutti sanno quello che sta accadendo: c'e' un intreccio di giochi politico-accademici, si stanno formando cordate (molte con un nucleo scientificamente valido ma sempre cordate, chi riesce ci si butta dentro), i coordinatori nazionali potrebbero non essere le persone piu' adatte scientificamente bensi' quelle con maggiore potere politico per passare il filtro locale, molti si stanno autoescludendo immaginando (e non a torto) che probabilmente non c'e' niente da fare (esattamente il contrario di quello che ci si aspetta da una competizione scientifica seria e sana) e soprattutto molti ricercatori indipendenti e validi gruppi medio-piccoli che non fanno parte (o non sono riusciti a far parte) delle cordate finiranno per essere esclusi comunque dal finanziamento, da subito o successivamente
e' questo quello che voleva il ministro? forse si', non ci voleva molto a capire cosa sarebbe successo, puo' darsi che questo processo porti in parte alla selezione dei migliori, io ne dubito, cio' non toglie che sia profondamente ingiusto
ed e' questo quello che vuole la comunita' scientifica? spero di no
temo che i danni che provochera' questo nuovo triste episodio della politica "scientifica" italiana saranno molto gravi, forse irreversibili, dal punto di vista pratico ma anche da quello psicologico, perche' non si puo' continuare sulla strada della costante umiliazione dei ricercatori
perche' non nascondiamocelo, ci stanno umiliando, e questo ministro non e' la Gelmini, e' un "nostro collega"
Marco Vianello dip.to di matematica Universita' di Padova
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Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
il processo di selezione degli Atenei temo sarà improntato a riconoscere i gruppi accademicamente più ³forti², anche addomesticando i giudizi dei revisori, ammesso che si ricorra a tali giudizi.
già, è esattamente quello che temo
Per protestare contro questo obbrobrio che nulla ha a che fare con la ricerca scientifica e che, come dice Vianello, ci umilia, quel poco che posso fare lo sto facendo, ma mi sarei atteso una reazione forte anche da buona parte dei colleghi che fanno ricerca seriamente e che si troveranno seriamente penalizzati, invece poco o nulla, magari qualcuno pensa pure di guadagnarci!
tu cosa proponi, boicottare in massa il PRIN? Piero Lattanzi
Qualche anno (2006) fa su vicende di conflitti di interesse vergognosi su finanziamenti gestiti dall'INGV (concessi al Gruppo Nazionale per la Vulcanologia dalla Protezione Civile), laddove i Responsabili dei fondi da distribuire a linee di ricerca, si autofinanziarono per somme fino a 6-7 volte superiore alla media, denunciai il tutto su una rivista internazionale (insieme ad altri due colleghi). Ebbene TUTTI (ma dico proprio TUTTI) i colleghi vulcanologi si guardarono bene dal prendere posizione sulla vicenda. Ognuno accettò in buon ordine il tozzo di pane che gli veniva concesso dall'INGV... con la parola d'ordine che non bisognava disturbare i manovratori e di non stare a sentire le utopie di De Vivo.... a me non furono più concessi nemmeno i pochi fondi (con un contratto già pervenuto al mio Dipartimento) che mi erano stati elargiti prima che osassi denunciare la vicenda. Anche in merito alla mancata erogazione dei fondi concessi ho sollevato più volte il problema denunciando, poi ex post, il tutto alla Corte dei Conti. Risultato: silenzio assoluto! Sarei proprio curioso di vedere quanti colleghi sarebbero disposti a boicottare in massa il PRIN.... penso proprio, come paventa Vianello, che molti contano di guadagnarci sperando di avere puntato sulla cordata giusta, e tutto finisce lì. B. De Vivo
----- Original Message ----- From: "Piero Lattanzi" lattanzp@unica.it To: "Forum "Università e Ricerca"" universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Sent: Saturday, January 28, 2012 10:39 PM Subject: Re: [Universitas_in_trasformazione] silenzio su Prin (P. Dimitri)
il processo di selezione degli Atenei temo sarà improntato a riconoscere i gruppi accademicamente più ³forti², anche addomesticando i giudizi dei revisori, ammesso che si ricorra a tali giudizi.
già, è esattamente quello che temo
Per protestare contro questo obbrobrio che nulla ha a che fare con la ricerca scientifica e che, come dice Vianello, ci umilia, quel poco che posso fare lo sto facendo, ma mi sarei atteso una reazione forte anche da buona parte dei colleghi che fanno ricerca seriamente e che si troveranno seriamente penalizzati, invece poco o nulla, magari qualcuno pensa pure di guadagnarci!
tu cosa proponi, boicottare in massa il PRIN? Piero Lattanzi
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non mi pare che boicottare il PRIN abbia senso, e` un po come tagliarsi le p...e per fare dispetto alla moglie.
Credo invece che bisognerebbe cercare di discutere di piu nel mondo accademico per mettere in evidenza molte storture che possono venire da un approccio dilettantesco a tutti i problemi di valutazione e selezione (vedi ANVUR).
I grossi gruppi, mi ricordo, ci sono stati per molti anni all'inizio della attribuzione dei fondi alla ricerca, quindi mi pare semplicemente una regressione al passato.
Nella matematica di fatto era un modo per dare fondi a pioggia, ora pero` si rischia di piu' c'e` una forte pressione per finanziare solo i gruppi piu forti e numerosi innescando un processo perverso di conformismo scientifico.
Di fatto le ricerche meno standard vengono del tutto annullate (in matematica di meno perche' siamo meno dipendenti dai soldi).
claudio
p.s. io ora sono in pensione e comunque il gruppetto con cui sto ha fatto il PRIN nel 2009 e per questo anno salta. Non so cosa faremo in seguito.
Qualche anno (2006) fa su vicende di conflitti di interesse vergognosi su finanziamenti gestiti dall'INGV (concessi al Gruppo Nazionale per la Vulcanologia dalla Protezione Civile), laddove i Responsabili dei fondi da distribuire a linee di ricerca, si autofinanziarono per somme fino a 6-7 volte superiore alla media, denunciai il tutto su una rivista internazionale (insieme ad altri due colleghi). Ebbene TUTTI (ma dico proprio TUTTI) i colleghi vulcanologi si guardarono bene dal prendere posizione sulla vicenda. Ognuno accettò in buon ordine il tozzo di pane che gli veniva concesso dall'INGV... con la parola d'ordine che non bisognava disturbare i manovratori e di non stare a sentire le utopie di De Vivo.... a me non furono più concessi nemmeno i pochi fondi (con un contratto già pervenuto al mio Dipartimento) che mi erano stati elargiti prima che osassi denunciare la vicenda. Anche in merito alla mancata erogazione dei fondi concessi ho sollevato più volte il problema denunciando, poi ex post, il tutto alla Corte dei Conti. Risultato: silenzio assoluto! Sarei proprio curioso di vedere quanti colleghi sarebbero disposti a boicottare in massa il PRIN.... penso proprio, come paventa Vianello, che molti contano di guadagnarci sperando di avere puntato sulla cordata giusta, e tutto finisce lì. B. De Vivo
----- Original Message ----- From: "Piero Lattanzi" lattanzp@unica.it To: "Forum "Università e Ricerca"" universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Sent: Saturday, January 28, 2012 10:39 PM Subject: Re: [Universitas_in_trasformazione] silenzio su Prin (P. Dimitri)
il processo di selezione degli Atenei temo sarà improntato a riconoscere i gruppi accademicamente più ³forti², anche addomesticando i giudizi dei revisori, ammesso che si ricorra a tali giudizi.
già, è esattamente quello che temo
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Beh, boicottare il Prin in massa è impossibile.... Bisognerebbe fare una sorta di "Hackeraggio" per sabotare il sistema di registrazione online, ma è roba da film.... Come ho già detto altre volte senza avere molto seguito, l'unica arma che abbiamo farci sentire è quella di BLOCCARE LE LAUREE. Qualcuno dirà come al solito che noi non siamo autisti dell¹ ATAC o tassisti e che così si penalizzano dei poveri studenti incolpevoli, blah, blah, blah.... ma questi sono solo alibi un po¹ ipocriti. Sappiamo tutti benissimo che gli studenti sono già stati penalizzati, ad esempio dal fallimento di diplomi e lauree brevi. Ci sono quelli che prima hanno preso un diploma, poi, una volta cancellati i diplomi, si sono presi una laurea breve caricandosi di altri pesi didattici eccessivi e alla fine, visto che la laurea breve non serve praticamente a nulla, hanno optato per la magistrale. Una vera via crucis dell¹istruzione! Di questo nessuno si vergogna? E ora gli studenti sono e saranno penalizzati ancora di più dall¹aumento delle tasse universitarie, dalla minor qualità della didattica e dall¹assenza prospettive nella ricerca. Un bel progresso per questo paese! Ed invece di dar luogo ad un insurrezione pacifica, ma dura e forte, negli Atenei si sonnecchia e si vivacchia, non si propone nulla, ma si accetta di buon grado qualsiasi stupida nuova regola imposta dai nuovi ³ragionieri e burocrati della cultura², si tira a campare mentre intorno tutto crolla.
Patrizio Dimitri
Il 28/01/12 22.39, "Piero Lattanzi" lattanzp@unica.it ha scritto:
il processo di selezione degli Atenei temo sarà improntato a riconoscere i gruppi accademicamente più ³forti², anche addomesticando i giudizi dei revisori, ammesso che si ricorra a tali giudizi.
già, è esattamente quello che temo
Per protestare contro questo obbrobrio che nulla ha a che fare con la ricerca scientifica e che, come dice Vianello, ci umilia, quel poco che posso fare lo sto facendo, ma mi sarei atteso una reazione forte anche da buona parte dei colleghi che fanno ricerca seriamente e che si troveranno seriamente penalizzati, invece poco o nulla, magari qualcuno pensa pure di guadagnarci!
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