From: Francesco Paolo Sassi francesco.sassi@unipd.it Subject: Re: [Universitas_in_trasformazione] viva i parametri oggettivi! (risp. Procesi) Mime-Version: 1.0 Content-Type: text/html; charset="iso-8859-1" Message-Id: 20081218075709.3C3AF413402@kletz.unipd.it X-PMX-Version: 5.4.1.325704, Antispam-Engine: 2.6.0.325393, Antispam- Data: 2008.12.18.74635
Condivido perfettamente quanto scritto da Vianello, che corrisponde esattamente a quanto da me scritto e ribadito fin dagli inizi di questa discussione, oltre un mese fa, e che sintetizzavo con la frase sotto riportata in rosso tratta dal serio studio di Adler, Ewing & Taylor (nov 2008) pubblicato dall' International Mathematical Union in collab con ICIAM e IMS come report del Joint Committee on Quantitative Assessment of Reasearch. A me piacerebbe che ogni giudicante, ogni collega che si autoprepone per un ruolo per la comunita, affiancasse al proprio nome una sorta di "codice individuale bibliometrico"(CIB), costituito dall'elenco dei propri valori di 4-5 indicatori bibliometri che lo descrivono. Molti tromboni scomparirebbero dalla ribalta e dalla pretesa di giudicare e svolgere ruoli di responsabilità. Francesco Sassi "We do not dismiss citation statistics as a tool for assessing the quality of research-- citation data and statistics can provide some valuable information. We recognize that assessment must be practical, and for this reason easily-derived citation statistics almost surely will be part of the process. But citation data provide only a limited and incomplete view of research quality, and the statistics derived from citation data are sometimes poorly understood and misused. Research is too important to measure its value with only a single coarse tool." (testa della pag. 3 del report sopèra citato).
At 09.13 17/12/2008, you wrote:
Caro Procesi,
io francamente non capisco questa battaglia, secondo me di retroguardia, contro i cosiddetti "parametri oggettivi".
Chiaro che non si puo' usare solo l'h-index, vero che l'uso burocratico dei parametri e' pericoloso, vero che nella valutazione dei singoli possono (ma sottolineo possono) essere talvolta distorsivi. Ma gli esempi che vengono portati a sfavore sono sempre gli stessi: Wiles, Deligne (medaglia Fields), e perche' no allora Einstein ai tempi dell'ufficio brevetti. Queste sono singolarita', il mondo accademico non e' fatto di sole singolarita' ne' potrebbe esserlo, quanti Wiles ci sono in Italia? c'e' invece una massa di ricercatori da valutare.
Non stiamo proprio chiedendo di essere valutati? non e' il nostro punto di forza? nella valutazione, soprattutto delle strutture (gruppi di ricerca, dipartimenti, ...), i parametri oggettivi sono essenziali, naturalmente come strumento aggiuntivo e non esclusivo. Non e' possibile leggere sempre e comunque tutti i lavori, anche perche' spesso nelle varie commissioni non ci sono dei veri esperti di quel singolo ramo della materia, usare parametri oggettivi diventa anche una questione di efficienza, oltre che di equita'.
Ripropongo quello che avevo gia' scritto ad una mailing list di matematici: le aree scientifiche a livello nazionale dovrebbero essere in grado di individuare dei panieri di riviste "top", che aiutino come ulteriore strumento, insieme ad altri gia' disponibili, nel riconoscimento della produttivita' scientifica "di eccellenza". Le riviste serie fanno gia' un filtro incredibile: possibile che non siamo capaci di riconoscere la validita' di tali filtri? che ogni volta sia necessario che i "probi viri" di turno riprendano in mano tutto e rivalutino daccapo quello che gia' e' stato valutato da esperti internazionali? Io al sistema dei "probi viri", soprattutto in Italia, non credo: ne abbiamo viste troppe, anche in ambito accademico, per crederci. Misconoscere il ruolo dei parametri oggettivi proprio quando si sta chiedendo che venga messo in piedi un serio sistema di valutazione e' molto pericoloso, a mio avviso.
Marco Vianello associato di analisi numerica dip.to di matematica pura e applicata Universita' di Padova e-mail: marcov@math.unipd.it web page: www.math.unipd.it/~marcov
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