due modeste e personalissime considerazioni.
1. Premesso che la lista-ingroia (in cui speravo) mi ha profondamente delusa (e non la voterò), faccio fatica a votare chi in questi anni ci ha anche più profondamente delusi (ricordate il ministro mussi o il tiepido sostegno alle lotte anti-gelmini?) e continua a deluderci con posizioni spesso ambigue. Votare il male minore potrebbe preparare guai maggiori (e penso di nuovo al governo prodi e a quel che è seguito...).
2. Non sono un'economista e certamente parlo a vanvera di liberismo e neo-liberismo. Ma siamo tutti costretti a parlare a vanvera di economia visto che l'economia si è sostituita alla politica. Lascerò l'economia agli esperti quando i politici cominceranno di nuovo a fare il loro mestiere, facendo precise scelte (politiche appunto), senza essere schiavi di mercati, banche e (pseudo)economisti neo-liberisti.
saluti anna
cara Anna, io certo non ho intenzione di dare indicazioni di voto. Di fatto i partiti sono ancora strutture con alcuni aspetti feudali (i signori delle tessere) e spesso risultano piu gruppi di potere che strumenti di partecipazione.
D'altra parte credo bisogna prendere un atteggiamento un po laico, non pensare che votiamo per i salvatori del genere umano (usualmente i peggiori), ma per dei professionisti fra cui cerchiamo di scegliere quello a cui affidare un lavoro difficile.
Mussi (vecchia nomenklatura PCI) era troppo affaccendato a costruire la "cosa rossa" una delle tante stupidate di sinistra e guardando al sole dell'avvenire non aveva molto tempo di occuparsi di una quisquilia come il ministero. Diversa l'analisi da fare per la riforma Gelmini, ho l'impressione che, oltre ad essere in grande difficoltà oggettive ed inoltre in un periodo critico (c'era di mezzo se non ricordo male la scissione di FLI) il PD probabilmente non aveva veramente una idea condivisa di cosa fare per l'Università e la ricerca.
Per quanto riguarda l'economia sono certamente d'accordo che ne dobbiamo parlare e cercare di capire cosa sta veramente succedendo, io personalmente credo che il vero problema dei problemi è il riequilibrio globale delle risorse, del lavoro etc.. Volendo citare non c'è niente di più obsoleto del vecchio detto socialcomunista "lavoratori di tutto il mondo unitevi", oggi i lavoratori della Serbia cercano di prendere il lavoro a quelli della Sicilia. D'altra parte, anche volendo, non credo che possiamo tornare all'economia del periodo coloniale, siamo in un difficilissimo periodo di transizione e bisognerebbe avere tutti i nervi saldi.
On Jan 21, 2013, at 8:23 AM, anna painelli wrote:
due modeste e personalissime considerazioni.
- Premesso che la lista-ingroia (in cui speravo) mi ha profondamente
delusa (e non la voterò), faccio fatica a votare chi in questi anni ci ha anche più profondamente delusi (ricordate il ministro mussi o il tiepido sostegno alle lotte anti-gelmini?) e continua a deluderci con posizioni spesso ambigue. Votare il male minore potrebbe preparare guai maggiori (e penso di nuovo al governo prodi e a quel che è seguito...).
- Non sono un'economista e certamente parlo a vanvera di liberismo e
neo-liberismo. Ma siamo tutti costretti a parlare a vanvera di economia visto che l'economia si è sostituita alla politica. Lascerò l'economia agli esperti quando i politici cominceranno di nuovo a fare il loro mestiere, facendo precise scelte (politiche appunto), senza essere schiavi di mercati, banche e (pseudo)economisti neo-liberisti.
saluti anna
-- Anna Painelli Dip. Chimica Università di Parma Viale delle scienze 17/A 43124 Parma, Italy email: anna.painelli@unipr.it skype: anna.painelli tel +390521905461 fax +390521905556
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Claudio Procesi, Professore Emerito,
Dipartimento di Matematica, G. Castelnuovo
Membro dell'Accademia dei Lincei
Università di Roma La Sapienza, piazzale A. Moro 00185, Roma, Italia fax 0039-06-44701007 http://www.mat.uniroma1.it/~procesi/
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