Salve:
io sono un chimico, molto poco esperta di questioni filosofiche etc.
Però accostare la dottrina di Marx alla personalità di SB mi fa rabbrividire. Ma abbiamo una qualche idea della prospettiva storica, culturale? E' tutto un brodo indifferenziato?
E vedere la cara M* e il carissimo Marchionne additati come salvatori delle italiche sorti e progressive?
E non è il foglio o il giornale, da cui possiamo aspettarci di tutto e di più, bensì è il buon vecchio corriere in un articolo a firma Mario Monti.
http://www.corriere.it/editoriali/11_gennaio_02/monti-meno-illusioni-per-dar...
Non so, io sono allibita. Qualcuno mi spiega dove siamo finiti?
Da Mario Monti non mi aspettavo un discorso da Padron delle Ferriere Penavo potesse essetre un rappresentante di quella destra liberale rispettabile. Ma ne vedremo ancora delle belle Margherita Hack ----- Original Message ----- From: "anna painelli" anna.painelli@unipr.it To: "Forum "Università e Ricerca""" universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Sent: Sunday, January 02, 2011 5:10 PM Subject: [Universitas_in_trasformazione] non se ne può più
Salve:
io sono un chimico, molto poco esperta di questioni filosofiche etc.
Però accostare la dottrina di Marx alla personalità di SB mi fa rabbrividire. Ma abbiamo una qualche idea della prospettiva storica, culturale? E' tutto un brodo indifferenziato?
E vedere la cara M* e il carissimo Marchionne additati come salvatori delle italiche sorti e progressive?
E non è il foglio o il giornale, da cui possiamo aspettarci di tutto e di più, bensì è il buon vecchio corriere in un articolo a firma Mario Monti.
http://www.corriere.it/editoriali/11_gennaio_02/monti-meno-illusioni-per-dar...
Non so, io sono allibita. Qualcuno mi spiega dove siamo finiti?
Anch'io sono un chimico, ma permettetemi di essere anche un presuntuoso.
Monti parla di illusioni, e mi sembra lui il primo illuso.
Su Marchionne forse non sbaglia: Marchionne sta realizzando un passo avanti nella sottomissione del lavoro al capitale, il che a Monti piace (lo chiama "liberismo") e a me no: questione di gusti...
Sull'universita` sicuramente si illude se pensa che verra` migliorata la capacita` "dell'Italia nel formare studenti, nel fare ricerca..."
Ma c'e`, di fondo, l'illusione di quasi tutti gli economisti che la crescita, spinta e governata dal mercato, risolva i problemi del mondo. Qui e` espressa in una delle forme tipiche: l'ideologia (ciarpame come le "istanze etiche") deve cedere il passo al pragmatismo e alla competitivita`. Sono sicuro che Monti non e` cosi rozzo, ma come fa a non rendersi conto che ormai un'economia mondiale basata sul pragmatismo dei singoli e sulla competizione non e` piu` sostenibile? Come fanno i singoli (individui, imprese, stati) a pensare ad un futuro piu` lontano di qualche anno, con i ritmi della finanza moderna e col fiato della Cina sul collo?
Da anni penso che la lenta crescita europea e quella italiana in particolare siano lodevoli esempi di stabilita`, se non proprio di sostenibilita`. Se potessimo combinarle con piu` equita` sociale, avremmo di che vantarci.
Ideologicamente vostro
Maurizio
On Sun, 2 Jan 2011, anna painelli wrote:
Salve:
io sono un chimico, molto poco esperta di questioni filosofiche etc.
Però accostare la dottrina di Marx alla personalità di SB mi fa rabbrividire. Ma abbiamo una qualche idea della prospettiva storica, culturale? E' tutto un brodo indifferenziato?
E vedere la cara M* e il carissimo Marchionne additati come salvatori delle italiche sorti e progressive?
E non è il foglio o il giornale, da cui possiamo aspettarci di tutto e di più, bensì è il buon vecchio corriere in un articolo a firma Mario Monti.
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Non so, io sono allibita. Qualcuno mi spiega dove siamo finiti?
-- Anna Painelli Dip. Chimica GIAF Parma University tel 0521-905461 fax 0521-905556 _______________________________________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
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Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
caro Maurizio Persico permettimi di essere anche io presuntuoso...
la tua analisi che "la lenta crescita europea e quella italiana in particolare siano lodevoli esempi di stabilita`" mi sembra del tutto sbagliata, ti fidi di un indicatore macroeconomico che forse e` persino peggiore degli indicatori di qualita` scientifica di cui abbiamo a lungo discusso e di cui io mi fido poco.
Prova a dire a tutti quelli che hanno visto le fabbriche chiudersi, ai pastori sardi che non riescono piu` a vendere il loro prodotto con un guadagno, ai precari, a tutti i giovani che non sanno se avranno una pensione: che siamo in un periodo di stabilita`, solo perche' l'indicatore da una crescita positiva, ma di che???
Di fatto siamo in un periodo di forte declino e, qui vorrei una opinione tecnica dai colleghi di storia, forse nel periodi di forte declino aumentano automaticamente le diseguaglianze sociali??
Le ragioni della "big picture" le sappiamo, un cambiamento epocale nei rapporti di forza economici nel mondo (a proposito mi chiedo quanto potra` durare l'idea della ritorsione commerciale con il Brasile per il caso Battisti, scommetto che a Giugno gia` non se ne parlera` piu`), a questo si e` sommato lo Tsunami della finaza mondiale e nel nostro piccolo la inconsistenza del governo Berlusconi.
Quello che mi convince di meno nelle analisi di Monti sulla economia (lasciamo perdere l'Universita`) e` questa contrapposizione fra ideologia e pragmatismo. Un approccio pragmatico senza una visione strategica e` navigare a vista, gli anni di maggiore crescita dell'Italia sono stati anche quelli con la maggior polarizzazione e delle "due chiese" con le rispettive ideologie. La socialdemocrazia nordica aveva l'obiettivo di assistere i cittadini "dalla culla alla tomba" ed ha funzionato per vari decenni, persino la ideologia Maoista in realta` era solo una copertura di una forte lotta per il potere. Poi se senti parlare la destra americana ti chiedi se non sia una potente ideologia quello in cui credono.
A me sembra che il vero problema sia la mancanza di una analisi politica, economica e sociale a medio termine, senza la quale anche il miglior pragmatismo ha il fiato corto. Infatti questo sembra uno dei principali limiti della azione del PD. Naturalmente e` possibile che questo dipenda solo dal fatto che la verita` e` un po troppo amara, le nostre classi medio alte sono abituate ad avere la cameriera filippina e la badante Ucraina ma non c'e` veramente nessuna ragione antropologica per cui le filippine non potrebbero avere una cameriera italiana e similmente per le badanti.
Insomma non c'e` nessuna garanzia che nel futuro l'Italia sia sempre far i primi 5--6 paesi ricchi del mondo.
In condizioni di questo tipo non ha molto senso tifare per Marchionne o per Landini ma bisognerebbe piuttosto attrezzarsi per una lunga e dolorosa transizione, alla fine della quale nessuno ha una vera idea di quali saranno i rapporti di forza nel mondo. Per questo molti di noi considerano miope se non folle una politica Italiana che non punti su istruzione, cultura e ricerca che sono ancora fra i nostri massimi punti di forza e che potrebbero aiutarci a superare questa crisi epocale.
Per questo la azione ipnotica di Berlusconi e` un pericolo assoluto.
claudio procesi
Caro Procesi, posto che cultura è un participio futuro, a me pare che questo futuro, per come vanno le cose, si stia allontanando e forse si trovi già oltre il nostro orizzonte degli eventi. E allora la prospettiva è quella di imparare il cinese per trovare lavoro come badanti dei facoltosi cinesi che fra qualche tempo, speriamo, sceglieranno l'Italia come tappa del loro Grand Tour (nota 1 dell'allegato). Lo avrebbero immaginato i maoistelli d'un tempo di casa nostra? gvp
----- Original Message ----- From: "claudio procesi" procesi@mat.uniroma1.it To: ""Forum Università e Ricerca"" universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Sent: Monday, January 03, 2011 6:34 PM Subject: Re: [Universitas_in_trasformazione] [Universitas _in_trasformazione] non se ne può più
caro Maurizio Persico permettimi di essere anche io presuntuoso...
la tua analisi che "la lenta crescita europea e quella italiana in particolare siano lodevoli esempi di stabilita`" mi sembra del tutto sbagliata, ti fidi di un indicatore macroeconomico che forse e` persino peggiore degli indicatori di qualita` scientifica di cui abbiamo a lungo discusso e di cui io mi fido poco.
Prova a dire a tutti quelli che hanno visto le fabbriche chiudersi, ai pastori sardi che non riescono piu` a vendere il loro prodotto con un guadagno, ai precari, a tutti i giovani che non sanno se avranno una pensione: che siamo in un periodo di stabilita`, solo perche' l'indicatore da una crescita positiva, ma di che???
Di fatto siamo in un periodo di forte declino e, qui vorrei una opinione tecnica dai colleghi di storia, forse nel periodi di forte declino aumentano automaticamente le diseguaglianze sociali??
Le ragioni della "big picture" le sappiamo, un cambiamento epocale nei rapporti di forza economici nel mondo (a proposito mi chiedo quanto potra` durare l'idea della ritorsione commerciale con il Brasile per il caso Battisti, scommetto che a Giugno gia` non se ne parlera` piu`), a questo si e` sommato lo Tsunami della finaza mondiale e nel nostro piccolo la inconsistenza del governo Berlusconi.
Quello che mi convince di meno nelle analisi di Monti sulla economia (lasciamo perdere l'Universita`) e` questa contrapposizione fra ideologia e pragmatismo. Un approccio pragmatico senza una visione strategica e` navigare a vista, gli anni di maggiore crescita dell'Italia sono stati anche quelli con la maggior polarizzazione e delle "due chiese" con le rispettive ideologie. La socialdemocrazia nordica aveva l'obiettivo di assistere i cittadini "dalla culla alla tomba" ed ha funzionato per vari decenni, persino la ideologia Maoista in realta` era solo una copertura di una forte lotta per il potere. Poi se senti parlare la destra americana ti chiedi se non sia una potente ideologia quello in cui credono.
A me sembra che il vero problema sia la mancanza di una analisi politica, economica e sociale a medio termine, senza la quale anche il miglior pragmatismo ha il fiato corto. Infatti questo sembra uno dei principali limiti della azione del PD. Naturalmente e` possibile che questo dipenda solo dal fatto che la verita` e` un po troppo amara, le nostre classi medio alte sono abituate ad avere la cameriera filippina e la badante Ucraina ma non c'e` veramente nessuna ragione antropologica per cui le filippine non potrebbero avere una cameriera italiana e similmente per le badanti.
Insomma non c'e` nessuna garanzia che nel futuro l'Italia sia sempre far i primi 5--6 paesi ricchi del mondo.
In condizioni di questo tipo non ha molto senso tifare per Marchionne o per Landini ma bisognerebbe piuttosto attrezzarsi per una lunga e dolorosa transizione, alla fine della quale nessuno ha una vera idea di quali saranno i rapporti di forza nel mondo. Per questo molti di noi considerano miope se non folle una politica Italiana che non punti su istruzione, cultura e ricerca che sono ancora fra i nostri massimi punti di forza e che potrebbero aiutarci a superare questa crisi epocale.
Per questo la azione ipnotica di Berlusconi e` un pericolo assoluto.
claudio procesi
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io sono in Marocco e quindi leggo la cosa un po rapidamente ed anche rapidamente rispondo.
Credo ci sarebbe molto da meditare su questo articolo di Monti perche' contiene in parte dei pregiudizi generali, ed una anlisi a mio avviso in parte giusta ma anche in parte sbagliata della politica italiana degli ultimi 50 anni. Poi contiene un giudizio sulla riforma Gelmini che credo corrisponda solo all'ignoranza degli economisti Bocconiani che capiscono nulla della Universita` Italiana e quindi propongono pseudosoluzioni non meditate e, la cosa peggiore, non vogliono confrontarsi con noi mettendoci dentro ad un indistinto mucchio di conservatori legati ad ideologie marxiste di altri tempi.
Di fatto pero', come vedete anche da quello che succede in UK, la crisi economica sta mordendo fortemente ed alcuni paesi la stanno scaricando sull'istruzione. Qui effettivamente c'e` un chiaro discrimine politico, quanto debba o possa pagare lo stato (cioe` in teoria tutti noi) per l'istruzione. Pero` sempre di fatto, in Italia non ci sono quelle istituzioni di elite come Cambridge che si mantengono facendo pagare alte rette a persone che vengono da tutto il mondo, quindi non ha neppure molto senso confrontare la nostra con la loro situazione, qui non si tratta di privatizzare la istruzione superiore, qui c'e` il CEPU non Cambridge, se mai c'e` la possibilita` di distruggerla.
Salve:
io sono un chimico, molto poco esperta di questioni filosofiche etc.
Però accostare la dottrina di Marx alla personalità di SB mi fa rabbrividire. Ma abbiamo una qualche idea della prospettiva storica, culturale? E' tutto un brodo indifferenziato?
E vedere la cara M* e il carissimo Marchionne additati come salvatori delle italiche sorti e progressive?
E non è il foglio o il giornale, da cui possiamo aspettarci di tutto e di più, bensì è il buon vecchio corriere in un articolo a firma Mario Monti.
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