Cari Colleghi, non sono contrario per partito preso ai sistemi "oggettivi" di valutazione anche se penso che una valutazione "soggettiva" sia più che sufficiente (dividendo gli aspiranti ad un concorso per il numero di settori, ecc., forse non dovremo passare tutta la vita a valutare il merito dei concorrenti), ma quando sento che comunque il sistema ha dei problemi, che se c'è omonimia sono dolori, ecc. ecc. divento più prudente. Quando poi si parlava solo di impact factor si metteva in evidenza che questo valorizzava la rivista non necessariamente l'articolo e quindi l'Autore (memoria dell'acqua, dati falsi, fusione fredda, ecc.) e, sinceramente, si poteva buttare via tranquillamente (dato che le mafie o semplicemente i raccomandati esistevano sempre, cioè quelli che potevano pubblicare su riviste altamente meritocratiche rispetto a chi non poteva pubblicarci pur facendo ottima ricerca, e chi dice il contario, pecca un pò di ipocrisia). Ben vengano comunque indici che valutano solo la bontà del singolo lavoro (come faranno poi...). Un caro saluto a tutti, Giovanni U. Floris
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